Oggi Il Fatto Quotidiano ha pubblicato una foto impressionante dei fumi che si sprigionano nell’acciaieria, al chiuso dentro un capannone, con tanto di operaio che se li respira.
Se la scelta dell’azienda è quella di tenere al chiuso i fumi che prima liberava all’aperto, ce lo dica, che diventa tutto più chiaro. Io le chiedo se lei andrebbe mai a lavorare lì, in quel capannone. Anzi le chiedo di più: ci vada a lavorare per un mese.
Non una semplice visita ispettiva ma una sperimentazione sulla sua pelle. Se lei si è formato nel maoismo di Avanguardia Operaia, non sarà difficile comprendere il fascino della proposta. Allora si chiamava alternanza fra lavoro manuale e lavoro intellettuale. Così lei ritornerà al piano ambientale dell’Ilva arricchito di una importante esperienza e con le idee più chiare sul da farsi. Si renderà conto che occorrono tempi molto più stringenti per la messa a norma degli impianti. E forse si convincerà che non è possibile più continuare così, che quegli impianti vanno fermati.
L’articolo 41 della nostra Costituzione sancisce: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”. Mi dica se quelle che vede in foto sono condizioni di lavoro compatibili con l’articolo 41 della Costituzione. E se ha dei dubbi sulla foto, le sperimenti lei stesso quelle condizioni di lavoro. E infine mi lasci annotare che l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) può essere concessa solo se vengono adottate le migliori tecnologie disponibili.
Le migliori tecnologie disponibili sono quelle che noi abbiamo visto nella foto pubblicata dal Fatto Quotidiano? Ce lo dica lei. Sono curioso di conoscere la sua risposta.