Sono stati identificati dalla Digos di Torino e per loro è stato disposto il Daspo, il divieto di partecipare di accesso alle manifestazioni sportive. La società invece è stata multata per 25mila euro. L'amarezza di Sandro Mazzola, figlio del grande Valentino Mazzola, scomparso nella tragedia: "Sanzione troppo leggera. La tifoseria andava punita in maniera esemplare"
Tre tifosi juventini sono stati identificati e denunciati dalla Digos di Torino. Sono alcuni dei supporter bianconeri che domenica 23 febbraio durante il derby tra Juventus e Torino hanno esposto lo striscione “Solo uno schianto”, con il disegno di un aereo che si infrange contro una collina. A tutti è stato subito chiaro il riferimento alla tragedia di Superga del 1949 in cui morirono giocatori e staff della squadra granata. Un altro striscione con la scritta “Quando volo penso al Toro” era stato mostrato da altri tifosi.
I denunciati sono P.M., 24enne da Forlì, F.L., 34enne residente in provincia di Pavia e D.C., 18 di Varese. I tre tifosi sono riusciti a far passare lo striscione di tela nonostante i controlli degli stewards all’ingresso. Poi durante il secondo tempo del derby lo hanno esposto in curva Sud, a metà tra i settori solitamente occupati dai gruppi ultras chiamati “Tradizione” e “Drughi”. La polizia aveva identificato i tre responsabili già giovedì scorso, ma solo oggi ha potuto effettuare le perquisizioni. Nelle loro case gli agenti hanno trovato le prove, come gli abiti indossati quella domenica o i tessuti sui quali il tifoso di Varese ha steso lo striscione prima di fare la scritta con lo spray lasciando l’impronta. I tre hanno confessato.
La Questura di Torino ha già imposto ai responsabili un Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive) di due anni, ma i tifosi saranno indagati dalla Procura di Torino (pm Antonio Rinaudo) per aver violato una legge del 2007 che reprime le manifestazioni di violenza durante le partite di calcio. Più precisamente i tre hanno violato l’articolo che vieta di introdurre ed esporre striscioni e cartelli che incitano alla violenza o che contengono ingiurie o minacce.
La scorsa settimana la Juventus è stata punita con una multa di 25mila euro imposta dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel per i “due striscioni insultanti la memoria della tragedia di Superga”. Il giudice ha dato una multa lieve perché la società ha “concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza”. Sanzione troppo leggera, secondo Sandro Mazzola, figlio del grande Valentino Mazzola, scomparso nella tragedia di Superga: “Tosel è ridicolo – aveva detto ai microfoni di Radio Kiss Kiss – Quella curva e quello stadio andavano chiusi per un anno”. Secondo lui i tifosi “sono stati vergognosi, solo in Italia succedono queste cose. Non c’entra la dirigenza della Juventus, che è composta da persone eccezionali, ma la tifoseria andava punita in maniera esemplare”. Su Twitter il presidente della Juventus Andrea Agnelli aveva criticato gli striscioni: “Le tragedie non si toccano. Mai. No agli striscioni e ai cori canaglia. Tutti”. Ora la società potrà rivalersi sui tifosi denunciati.
In questa stagione le curve della Juventus erano già state multate e chiuse per i cori contro Napoli e i napoletani. In un’occasione la società bianconera aveva deciso di tenere aperta la curva solo ai bambini, ma ciò non è bastato: la squadra ha ricevuto una multa di 5mila euro per gli insulti dei piccoli tifosi al portiere dell’Udinese durante i rinvii da fondo campo.