Non riconfermati nella segreteria della FILT – CGIL Campania per aver sostenuto, al congresso regionale di categoria, gli emendamenti al documento di maggioranza firmati da Maurizio Landini. E’ la denuncia di due dirigenti campani del settore trasporti del sindacato guidato da Susanna Camusso, che per protesta hanno organizzato un volantinaggio all’esterno della sede napoletana della CGIL. “Ci è stato detto che finiva la collaborazione con il sindacato e che quindi da subito saremmo dovuti rientrare in produzione nelle nostre aziende – racconta Cinzia Quattrocchi, uno dei due dirigenti – Il motivo? Avevamo dissentito rispetto a vertenze della categoria, ma anche rispetto all’accordo interconfederale del 10 gennaio”. “Una cosa mai successa prima”, commenta Ciro Lionello, l’altro dirigente non riconfermato. Ma il segretario generale della FILT Campania, Mario Salsano, si difende: “E’ assolutamente falso che sono stati cacciati. Noi abbiamo fatto un regolare congresso, che determina la linea politica e il nuovo gruppo dirigente. La questione Landini non c’entra nulla. Il fatto è che ho un giudizio estremamente negativo nei confronti dei dirigenti non riconfermati: nelle aziende che loro hanno diretto siamo l’ultimo sindacato“. Una versione smentita però sia dai diretti interessati (“non avevo un rapporto diretto con i settori, mi occupavo di politiche generali che riguardavano la sicurezza, il mercato del lavoro, la formazione e quindi non potevo perdere iscritti”, dice Cinzia Quattrocchi) sia dagli stessi lavoratori. “Nell’azienda di Lionello, la SEPSA – EAV Ferro”, spiega Nicola Illiano, rappresentante sindacale, “siamo il primo sindacato, ed è l’unico caso in cui non abbiamo perso iscritti. Invece in Trenitalia, l’azienda rappresentata dal segretario, abbiamo perso i due terzi degli iscritti” di Andrea Postiglione