Il 13 marzo si celebrerà la prima giornata mondiale dell’endometriosi: in 50 capitali si terrà una marcia per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzione nei confronti di questa malattia che colpisce tantissime donne, ma rispetto alla quale ancora si conosce troppo poco. Si tratta di una patologia cronica, spesso progressiva causata dalla prolificazione del tessuto endometriale ( la mucosa che riveste l’interno dell’utero) al di fuori della sede uterina, coinvolgendo le ovaie, le tube e altre zone a volte anche distanti dai genitali interni. E’ una malattia ormonodipendente e, in quanto tale, nel momento del ciclo questi focolai endometriosici, sanguinando, irritano i tessuti circostanti provocando spesso dei dolori molto forti. L’insorgenza di questa malattia è spesso subdola e quando il dolore si manifesta, all’inizio viene letto come un “normale dolore mestruale” cosa che ritarda notevolmente la diagnosi. Negli ultimi anni la ricerca si è sempre più concentrata sul tentativo di individuare una terapia che potesse sconfiggere questa malattia e ridare serenità alle donne che ne sono affette, ma purtroppo ad oggi non esiste un farmaco risolutivo. Abbiamo a disposizione diverse modalità terapeutiche per contenere i sintomi.
I costi personali dell’endometriosi sono alti: il dolore, specie quando diventa cronico, può associarsi ad ansia, senso di spossatezza, sintomi depressivi, la donna non è più libera di programmare la sua vita se non tenendo costantemente presente questa spada di Damocle che pende sulla sua testa.
Proviamo a pensare se tutto questo si verifica sin dalla fase adolescenziale: la ragazza impara a convivere con un senso di impotenza determinato dalla impossibilità di gestire i suoi impegni, può avere difficoltà a portare avanti gli studi, le amicizie, lo sport. Andando avanti con gli anni non dobbiamo dimenticare che l’endometriosi è una delle cause di infertilità, quindi il progetto riproduttivo viene ad essere limitato o comunque inseguito nella speranza che nel tempo della ricerca del figlio l’endometriosi non progredisca troppo. La vita di relazione ne risente, sia dal punto di vista sociale che sessuale. Questo ultimo aspetto viene penalizzato all’interno della coppia per via del dolore che la donna può avvertire durante i rapporti e in qualche modo questo ha una ripercussione anche sul partner. Insomma una vita difficile per la donna e la coppia malata di endometriosi, una patologia che spesso vive nel silenzio delle donne che ne soffrono e che rimangono a volte per anni non comprese nel loro dolore. Ma per fortuna stanno emergendo sempre di più centri specializzati nell’affrontare questa patologia, che accolgono la donna e l’eventuale coppia con un team integrato di specialisti, pronti a prendere in considerazione i vari aspetti della malattia.
In questa direzione si pone l’iniziativa dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma Diamo voce al silenzio: parliamo di endometriosi, che mette a disposizione il servizio di consulenza telefonica gratuita proprio sulle tematiche legate all’endometriosi. Il 12-13-14 marzo prossimi dalle 15.00 alle 19,00 i consulenti dell’Istituto risponderanno ai seguenti numeri 0685356211 oppure 0685355507, per fornire informazioni, sostegno e orientamento a tutti coloro che desiderano conoscere meglio questa malattia.
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