Piove a dirotto sulla festa per Lucio Dalla. L’attesa ‘notte bianca’ intitolata “4 Marzo sotto casa di Lucio”, proprio lungo quella via D’Azeglio dove il cantautore bolognese ha abitato per oltre trent’anni, si è tramutata in un ristretto ed ostico live sotto la pioggia battente. I quindici giovani artisti ‘scoperti’ e aiutati da Dalla, chiamati ad esibirsi dalle 18 alle 23 nella piccola bomboniera pedonale del centro città, sono stati costretti dal tempo ad esibirsi dal balcone della casa museo del cantante che dà su Piazza De Celestini invece che nei previsti palchetti predisposti da giorni in quattro punti diversi della via.

“Un’altra data che andasse bene per tutti gli artisti coinvolti era impossibile da improvvisare e trovare”, spiega da sotto una tettoia Pier Luigi Sforza, il presidente del Consorzio Esercenti/Ascom della via del centro, deus ex machina organizzativo della serata, “ci era stato proposto all’ultimo momento anche il salone del Podestà del Comune ma era meglio di no, volevamo mantenere l’intimità del luogo in cui Lucio ha vissuto, l’aspetto simbolico dell’evento, il 4 marzo la data del suo compleanno”.

Un andirivieni continuo in via D’Azeglio dove non si sono però mai superate le 150 persone sotto ombrelli e mantelle , naso all’insù, macchine fotografiche a immortalare l’evento. Tutti in silenzio ad ascoltare, tra gli altri, Balla Ballerino, Caruso, Disperato Erotico Stomp, Anidride Solforosa, reinterpretati da Andrea Lorenzoni, Adriano Modica, Paco Ciabatta, Pierpaolo Silvestri, Leo Borrelli, Roberta Giallo. E ancora: Piero Sidoti, Riccardo Majorana, Marco Sbarbati, Paolo Simoni, Iskra Menarini e per chi invece ha deciso di scendere le scale a pochi passi da via D’Azeglio 15, del Teatro del Navile di Nino Campisi, si sono esibiti indoor sempre sui testi storici di Dalla, Ivano 127Rosso, Pia Tuccitto, Stefano Fucili e i Doctor Life.

Facce commosse, ragazzi e ragazze abbracciati a dondolarsi al ritmo di Anna e Marco, persino il sindaco Virginio Merola in impermeabile grigio per dieci minuti ad ascoltare sotto al balcone le immortali magie di Lucio. “Peccato davvero per questo brutto tempo”, esprime il suo disappunto Mariangela appena uscita dal lavoro e arrivata in via D’Azeglio con due amiche. “Un grande amico di Bologna e dei bolognesi”, commenta Gianni che con il figlio si è fatto mezza città a piedi pur di non mancare alla serata. “Proprio qui in via D’Azeglio una sera d’estate Lucio passeggiando con un gruppo di amici intonò un verso inventato per il mio cane”, racconta Aldo che con il suo setter è tornato a trovare Dalla dopo tanto tempo.

“Manca giusto un po’ di grandine”, scherza Bruno Mariani, lo storico chitarrista di Dalla, giunto in D’Azeglio dopo un’oretta assieme a Umberto ‘Tobia’ Righi, entrambi di ritorno dall’incontro svoltosi alla Feltrinelli dove Ron ha presentato il nuovo album “Un abbraccio unico” che contiene un inedito di Dalla, America. “Non so nulla della Fondazione Lucio Dalla, l’ho saputo dai giornali”, ha spiegato il cantautore al fattoquotidiano.it, “Credo che i parenti vogliano bene a Lucio e quindi considereranno le persone che l’hanno conosciuto veramente e che sapevano tutto di lui: come si alzava ogni mattina, com’era vestito, cosa desiderava per prima cosa”. Non del tutto improbabile, allora, la presenza di Ron tra le personalità del mondo artistico che andranno a comporre quel Comitato Tecnico, citato nello statuto della neonata Fondazione come l’organo che “avrà un ruolo fondamentale per la vita e lo sviluppo delle attività”: “Io non m’aspetto nulla, sarà loro buon cuore chiamarmi o no”. Altra testimonianza d’eccellenza, infine, è stata il clippino di Gianni Morandi su Facebook. In mattinata, colui che con l’album Dalla/Morandi ha visto risorgere nel 1988 la propria carriera. si è ripreso durante l’esecuzione casalinga alla chitarra di un commosso “4 Marzo 43”.

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