Alcatraz chiama i meccanici all’insurrezione!
La politica dei cartoni animati è finita. Arrivano i makers!
È giunto il momento di produrre da noi le tecnologie che le lobby dell’energia sporca hanno finora bloccato.
Ogni giorno impavidi ricercatori trovano soluzioni geniali per far funzionare meglio le cose, per produrre energia a basso costo, lavare la biancheria, muoversi, trasportare, vestirsi, cucinare…
Ma la maggioranza di queste invenzioni non arriva sul mercato perché non conviene alle Multinazionali del Dolore e ai Vampiri della Finanza.
Ti ricordi quando negli anni settanta ci dicevano che il fotovoltaico non poteva funzionare? Era s t r u t t u r a l m e n t e antieconomico.
Bugiardi putridi o stupidi congeniti! Ci hanno fatto perdere 40 anni!
Le Multinazionali del Dolore vendono merci scomode che hanno pure un cattivo odore. E portano sfiga perché le hanno costruite operai tristi e malpagati.
La filosofia dell’usa e getta ci ha fatto riempire le discariche ma noi abbiamo scoperto che possiamo riparare, aggiustate, riusare, prodotti che è idiota buttare via e che valgono miliardi di euro.
È il momento di dare un calcio alle macchine che si rompono in modo programmato per costringerci a ricomprarle.
È ora di dichiarare l’embargo contro le aziende che ti costringono a buttare via il carica batterie ogni volta che cambi telefono.
È tempo di boicottare le aziende che vendono frullatori che non puoi smontare con un normale cacciavite (usano apposta viti che richiedono cacciaviti che non trovi dal ferramenta!).
È ora di dire a questa gentaglia che vuole il profitto a costo che va contro il bene comune: non ci piace come pensate i prodotti, non ci piace come li costruite, non ci piace come trattate gli operai, non ci piace che ci prendiate per il culo.
È giunto il momento di costruirci le nostre auto, le nostre lavatrici, i nostri trattori, le nostre scarpe.
Questo non si vuol dire che ti devi fare la fonderia in cantina. Non ce n’è bisogno.
Oggi le fabbriche non sono più il fulcro del sistema produttivo: siamo nell’era degli assemblatori. Abbiamo di fronte uno sconfinato campionario di componenti e possiamo decidere come metterli assieme per costruire qualche cosa di completamente diverso.
E se proprio ti serve un componente che non esiste te lo fai da te con una stampante 3d!
Per scatenare questa rivoluzione servono persone che sappiano usare il pc per realizzare progetti esecutivi e persone che sappiano tenere in mano una saldatrice. E servono persone che sappiano raccontare questa rivoluzione e trovare i mezzi per finanziarla.
Tu sei capace?
Arruolati nella banda delle ecotecnologie.
La migliore battuta della settimana l’ha fatta Grillo dicendo a Renzi: “Sei un cartone animato”. Verissimo. Ma qui mi sembra che tutta la politica sia in mano ai cartoni. Siamo nella nazione di Roger Rabbit.
E i mass media pompano alacremente l’illusione che il cuore della battaglia sia lo scontro di bla bla.
Ma per fortuna la storia non la fanno né i re né i generali.
La fanno i meccanici e gli inventori. Sono le innovazioni tecnologiche che cambiano la vita delle persone. A chi avesse dei dubbi ricordo quanto ha cambiato il nostro modo di vivere internet. Nuove tecnologie creano nuovi modi di fare economia e organizzare le relazioni tra le persone.
Le chiacchiere stanno a zero!
I monopoli televisivi ed editoriali sembravano colossi invincibili e ora stanno boccheggiando perché milioni di persone hanno gli strumenti per produrre cultura e il grande pubblico si sta accorgendo che i video pubblicati su You Tube sono più interessanti di Sanremo.
Lo scontro è tra due modelli tecnologici che sono portatori di economie, filosofie e desideri completamente diversi.
Venticinque milioni di italiani scrivono il loro diario su FB, selezionano immagini e racconti, creano reti di scambio e collaborazione.
Almeno 5 milioni di italiani fanno parte di un gruppo d’acquisto e stanno creando una rete di distribuzione alternativa delle merci e dei servizi.
Più di un milione di italiani lavorano in una cooperativa.
Almeno un milione di italiani producono energia con quasi 500mila impianti solari familiari.
Centinaia di migliaia di italiani si sono inventati un lavoro indipendente che permette loro di guadagnare denaro con un’attività che li appassiona o autoproducono parte del cibo che mangiano (e si gustano la verdura migliore del mondo: quella a decimetro zero).
Migliaia di persone vivono in una casa autocostruita, condividono spazi abitativi, auto e altri servizi primari.
Questi graziosi esseri umani sono parte di un cambiamento di proporzioni bibliche che sta portando al compimento della rivoluzione resa possibile dalle tecnologie digitali.
Il futuro e qui.
Entra nel gruppo di lavoro ecotecno scrivendo a stefanobertea@alcatraz.it, collabora alla realizzazione della rivista Ecotecno.tv e di progetti open source.
E vieni al 1° Festival delle Ecotecnologie, all’Ecovillaggio Solare di Alcatraz, dal 26 luglio al 2 agosto (portati la tenda e la smerigliatrice). Saremo migliaia e ne costruiremo delle belle!