È per l’impegno dimostrato per evitare la guerra in Siria che Vladimir Putin candidato al Nobel per la pace. La notizia, annunciata dal direttore dell’istituto Nobel ad Oslo, Geir Lundestad, è rimbalzata subito sui media russi. Nei giorni in cui la Crimea è stata di fatto invasa, anche se senza sparare un solo colpo o quasi, dalla Russia l’effetto è straniante. Nella lista ci sono Papa Francesco. Tra i candidati anche Edward Snowden, la talpa del Datagate che ha ricevuto asilo in Russia.
A candidare il presidente russo, impegnato con un braccio di ferro con gli Usa e l’Ue, era stata promossa dall’oscura Accademia internazionale dell’unità spirituale e della cooperazione tra nazioni del mondo lo scorso ottobre. Tra i sostenitori anche il deputato e icona musicale dell’epoca sovietica Iosif Kobzon, soprannominato dai media il ”Frank Sinatra russo” per la sua voce potente e i suoi presunti legami con ambienti mafiosi che hanno indotto gli Usa a negarli il visto. ”Mi sento offeso che Barack Obama (premio Nobel subito dopo la prima elezione) che ha iniziato e approvato aggressioni come quelle commesse in Iraq e in Afghanistan, abbia ricevuto questo premio, mentre il nostro Vladimir Putin no” aveva detto il cantante.
”Putin ha fatto tutti gli sforzi per garantire una soluzione pacifica del conflitto siriano. Usando il suo esempio personale, ha dimostrato il suo impegno per la pace nei fatti, non solo a parole”, aveva invece sostenuto Beslan Kobakhiya, vicepresidente dell’Accademia. L’Accademia ha spiegato di non aver chiesto il sostegno di Gorbaciov – premio Nobel per la pace nel 1990 – ”perché la sua posizione e’ contraria alla nostra”. Nel settembre scorso Putin aveva ottenuto la firma di un accordo perché il regime di Damasco consegnasse le armi chimiche evitando così l’intervento internazionale armato.
A ricevere la nomination per il Nobel per la pace 2014 è stato un numero record di 278 candidati, incluse 47 organizzazioni, ha riferito Lundestad. “Abbiamo avuto un numero crescente di nomination da persone di Paesi che prima non avevano mai presentato candidature”, ha aggiunto. Benché le nomination siamo rimaste segrete per 50 anni, migliaia di persone nel mondo hanno il diritto di proporre candidati, compreso qualsiasi membro di qualsiasi assemblea nazionale, e molti rendono pubblica la loro scelta. La commissione Nobel ha ristretto la lista tra 25 e 40 e la ridurrà ad una dozzina entro la fine di aprile. Il vincitore sarà annunciato il prossimo 10 ottobre a Oslo.