Continua, senza esclusione di colpi, lo scontro fratricida tra Gianluigi Paragone, conduttore de La Gabbia su La7, e l’economista Paolo Barnard, opinionista di punta del programma all’interno del quale aveva uno spazio tutto suo, spesso utilizzato per sparare a palle incatenate contro l’Europa, la Germania e l’austerity europea.
Tutto è nato da un tweet di Barnard di qualche giorno fa che se la prendeva esplicitamente con le donne (“Sono tutte troie, inclusa mia madre, mia moglie, la mia fidanzata e le altre 16 che mi scopo”). A quanto pare, però, la presa di posizione maschilista dell’economista non era piaciuta alle donne della redazione de La Gabbia, che hanno chiesto, e ottenuto, l’intervento di Paragone. Il giornalista aveva chiamato Barnard, chiedendogli di rimuovere il post e di chiedere scusa pubblicamente, pena la defenestrazione dal programma.
La risposta dell’economista è arrivata a stretto giro, e ovviamente sulla pubblica piazza virtuale: “Paragone ha fatto carriera a star zitto mentre la sua Lega diceva di sparare ai disperati sui barconi nel Mediterraneo”. E ancora: “La mia risposta a Gianluigi Paragone è scontata. Può affogarsi, e io non sarò più alla Gabbia. Ma quello che è ignobile è che questo stolto per la seconda volta priva il grande pubblico italiano dell’unica difesa dal neonazismo economico dei neomercantili tedeschi e di Bruxelles per le sue 5 amiche e per 20 tweet. Sessanta milioni di italiani crepino per le sue amichette”.
A parte la considerazione di sé e del suo lavoro che dimostra Barnard nei tweet incriminati, c’è da segnalare che il profluvio di attacchi (alle donne e a Paragone) è continuato per ore, provocando le ire di molti internauti e chiudendo di fatto la porta a ogni possibile soluzione pacifica della vicenda.
Ieri sera, poi, Gianluigi Paragone era ospite delle Invasioni Barbariche. Daria Bignardi ha chiesto conto al giornalista della faccenda e lui, che nelle ore precedenti non aveva mai risposto alle provocazioni di Barnard, ha riproposto la sua posizione, ferma ma dialogante: “Aveva scritto un post molto violento, volgare e maschilista sulle donne e io non posso avere un doppio binario. Quindi gli ho detto: ‘O rimuovi quel post e chiedi scusa oppure sei fuori’. Penso che pochi giornalisti possano avere il coraggio e la spericolatezza di dare il microfono a Paolo. Io lo rivendico questo coraggio, però quando si arriva oltre è giusto dire basta. Se lui dovesse chiedere scusa e rimuovere il post, lo riprenderei. Paolo purtroppo ha questi momenti, era già successo anche a L’Ultima Parola”.
Inutile dire che Barnard non ha la minima intenzione di chiedere scusa, e mentre Paragone veniva intervistato dalla Bignardi, si è prodotto in un’altra sequela di tweet al vetriolo contro l’ex amico, la conduttrice delle Invasioni e, di fatto, tutto l’universo mondo. Il tweet definitivo, almeno fino a questo momento, pare non lasci spazio al dialogo: “Do sempre una seconda chance a chiunque. Ora @paragone è all’Ikea, reparto spazzoni da toilet e ci rimane”.