“In Italia esiste la presunzione d’innocenza e il principio di non colpevolezza”. Così la deputata Pd e responsabile giustizia della segreteria targata Matteo Renzi, Alessia Morani, prova a giustificare la decisione del partito e del Governo di non chiedere le dimissioni dei quattro sottosegretari democratici indagati. “Siamo in una fase di indagini ancora – dichiara da Montecitorio -, finché si tratta d’indagati non si può mettere in croce nessuno”. E come si spiega questo alla severità di Renzi sul caso Cancellieri? “Lì c’era un discorso di opportunità politica”, replica e quando ilfattoqutoidiano.it chiede alla Morani: “Proprio per opportunità politica, il problema non è dei sottosegretari indagati, ma di indagati che diventano sottosegretari?”, la Morani tentenna e poi risponde: “Io faccio di mestiere l’avvocato, sono garantista da parte mia, non troverete mai una parola contro chi ha ricevuto solo un avviso di garanzia” di Manolo Lanaro