Soldi in cambio di un trattamento benevolo per superare gli esami universitari nell’Ateneo Chieti-Pescara “D’Annunzio”. Con l’accusa di corruzione e falso ideologico è stato arrestato, questa mattina, il docente della facoltà di Scienze Manageriali, Luigi Panzone. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari.
Nell’operazione, eseguita dagli agenti della Digos, sono coinvolti il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, ed un imprenditore di Foggia, Michele D’Alba, i quali avrebbero superato prove all’università grazie all’interessamento del professore. Per entrambi l’ipotesi di reato è quella della corruzione, ma il sindaco dovrà anche difendersi dall’accusa di peculato per l’uso a fini personali dell’auto di servizio.
Secondo gli inquirenti Panzone, pesantemente indebitato, avrebbe dato un aiutino ai due almeno sette volte e sempre in cambio di una bustarella. Gli inquirenti hanno “intercettato” un movimento bancario di 13mila euro ma sembrerebbe che la somma promessa al professore fosse addirittura di 50mila euro.
Dai documenti sequestrati emerge una quadro oscuro. Esami mai sostenuti ma comunque registrati sul libretto universitario anche con il massimo dei voti 30/30, nonostante l’insufficienza riportata dai candidati alle prove scritte. Orali liquidati a porte chiuse ed in tempo brevissimo rispetto alla media per un normale studente. Le indagini, inoltre, avrebbero registrato il professor Panzone tentare una sorta di “intercessione” con altri docenti dell’Ateneo. Tranne che in due circostanze, per le quali la procura ha chiesto un approfondimento a due docenti, Panzone avrebbe ricevuto un secco “no” ai trattamenti di favore.
I provvedimenti odierni scaturiscono da un’altra indagine, partita a fine 2011, sulla presunta mala gestio all’interno dell’Ato pescarese, cioè l’Autorità di controllo, programmazione e vigilanza Servizio Idrico Integrato. ll professore Panzone, infatti, anche in quella circostanza avrebbe aiutato l’ex sindaco di Pianella, Giorgio D’Ambrosio (ex presidente Ato) per superare alcuni esami del corso di laurea in Scienze Manageriali, tra cui “Innovazione finanziaria e Mercato del credito”, ottenendo la votazione di 30/30, in cambio anche assegni.
L’Università D’Annunzio, comunque, è completamente estranea ad entrambe le vicende. “Non c’è alcun coinvolgimento dell’Università – fanno sapere dalla Procura di Pescara – È una situazione isolata che non riguarda altri docenti”. I provvedimenti portano la firma del gip del Tribunale di Pescara Luca De Ninis, su richiesta del Pm Valentina D’Agostino.
di Marco Manzo