L’aria è sempre da ragazzino, anche se i capelli sono imbiancati. Alessandro Benetton per il suo primo mezzo secolo ha voluto un party intergenerazionale in salsa vintage. A cominciare dalle vecchie giostre da luna park allestite nei giardini della secentesca Villa de Reali nel Trevigiano per il sollazzo dei figli e dei loro amichetti.
Dal Collier de Chien a quattro giri di perle su un total black look di Marina Berlusconi al cerchietto con le orecchie da coniglio della signora Teresa (mamma del festeggiato). Dalla Vespa, anno di fabbricazione 1964, lo stesso anno di nascita di Alessandro, piazzata all’ingresso, alle danze tradizional-popolari in costume d’antan, inchini e pas à deux. Come ciliegina sulla torta i Pooh, botulinati quanto basta, ma corde vocali ancora vibranti, che hanno dedicato ad Alessandro e Deborah Compagnoni un brividoso “Noi due nel mondo e nell’anima”. Sopratutto niente regali. E’ stato, invece, chiesto un obolo a un’associazione di malati terminali. Una mano sul cuore e l’altra nel portafoglio. Di quando sarà stato lo cheque di Marina B.? Assenti i Grandi Anziani, il padre Luciano e lo zio Gilberto. E di Flavio Briatore nessuno ne ha sentito la mancanza.
Al tassista di Miami basta chiedere della casa di Versace e mi conduce dritto a South Beach, davanti al monumentale cancello in ferro battuto nero con l’effigia della medusa. Chiuso, sbarrato. Sono titubante, suono il campanello. Mi risponde una voce poco invitante che mi chiede “chi sono e cosa voglio”. Rispondo alla solita maniera del “Mi manda picone”. Deve aver funzionato, perché mi si aprono le porte del paradiso di Casa Casuarina, costruita negli anni ’30 in stile coloniale. Il “sanpietro in carne ed ossa” è un butler in livrea dai modi impeccabili. Mi spiega che è diventato un hotel boutique ma riservato solo a esclusivissimi soci. Privacy garantita, questo è il desiderio del nuovo proprietario Peter Loftin, il tycoon americano delle telecomunicazioni. Per questo non amano visite non annunciate di ficcanaso come la sottoscritta. Un gioiellino architettonico della bellezza di 1.800 metri quadri, 10 camere da letto, 11 bagni, una piscina di circa 17 metri – dicono rivestita in oro 24 carati – ma a me suona come una leggenda metropolitana.
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Lo stilista, assassinato sulle scale di casa nel 1997, ha voluto “griffare” l’outdoor di casa con una pavimentazione a mosaico raffigurante la medusa, il simbolo mitologico della maison italiana. La medusa è ovunque, sugli asciugamani, sui piatti, sulle lenzuola e sulla carta igienica.
Sono seduta nel lounge, tutto tondo a forma di emisfero, il butler spinge un bottone, si apre il soffitto e il cielo entra in una stanza. Di notte con le stelle che bucano l’oscurità deve essere uno spettacolo. Passo in terrazza con il tramonto che si infila tra le palme mosse dal vento della spiaggia poco distante. Una delle più sfarzose ville di Miami ritorna sul mercato due anni fa alla mirabolante cifra di 125 milioni di dollari. Ma la crisi globale morde anche qui, il prezzo cala. E’ stato un bel affare per Victoria & David Beckham, l’hanno pagata 60 milioni. Versace la comprò nel 1992 per 10 milioni e ne spese 33 milioni per decorarla.
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