Superporcellum, Schifezzum, Pastrocchium, Pregiudicatellum, gli hanno già dato tanti nomignoli ma forse è meglio non nominarlo neanche l’obbrobrio di sistema elettorale partorito in seguito allo storico vertice tra Renzi, B. e Verdini.
Prima avrebbe dovuto farla Monti la legge elettorale e non l’ha fatta, poi avrebbe dovuto farla Letta ma niente, neanche lui ci è riuscito. Nel frattempo, dopo 8 anni, la Consulta ha dichiarato incostituzionale il Porcellum con cui abbiamo votato già 3 volte e ora siamo nelle mani della troika del Nazareno che ce l’aveva promessa per il mese scorso.
Motivi principali dell’incostituzionalità del precedente sistema? Premio di maggioranza abnorme e liste bloccate. Soluzioni proposte dal nuovo Italicum? Nessuna: rimane il premio di maggioranza e rimangono le liste bloccate, solo che saranno un pochino più corte, un tantino più piccole, un cicinin più carine. Poi c’è lo sbarramento all’8% che però scende al 4 e mezzo se in coalizione.
Già così farebbe piuttosto schifo, ma evidentemente non bastava ancora e così hanno pensato bene di applicarlo solo alla Camera mentre al Senato si voterebbe con il cosiddetto Consultellum: proporzionale puro con voto di preferenza e senza premio di maggioranza.
“Non c’è problema”, si affrettano a spiegare gli italici nei talk show, “tanto il Senato non ci sarà più!” Peccato che per abolire il Senato bisognerà riformare la Costituzione e ci vorrà almeno un anno (è necessaria la doppia lettura da parte delle due Camere a distanza di tre mesi).
Avendo riunito i massimi esperti di sistemi elettorali e avendo chiesto loro di progettarne uno più irrazionale, incomprensibile e disrappresentativo, non ci sarebbero riusciti neanche nel tempo che impiega la Corte a giudicare incostituzionale una legge!
La domanda quindi è: chi l’ha concepita è proprio incapace oppure vuole solo tenersi la poltrona?
A voi l’ardua sentenza.
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