“Integrazione o modifica del regolamento interno del Movimento 5 stelle, con un gruppo ad hoc chiamato a riscrivere le regole”. Era questa la proposta dell’ormai ex M5S Alessandra Bencini, tra i cinque senatori dimissionari (e poi espulsi da Beppe Grillo), un’idea contenuta in un discorso che la parlamentare ha cercato di leggere nell’incontro animato di giovedì sera. Se il ‘lodo Bencini’ fosse stato approvato, lei sarebbe stata pronta a ritirare le sue dimissioni e rientrare nel gruppo, così come ha scritto in un lungo post su Facebook. L’idea era quella che nell’assemblea aveva avanzato anche il questore Laura Bottici, senza però trovare l’appoggio dei dimissionari, quasi fosse ormai troppo tardi per ricucire lo strappo. “Ce lo proponete per paura”, aveva commentato la senatrice Mussini. Oggi tutti e cinque i dimissionari (Bencini, Mussini, Bignami, Romani e Casaletto) confermano le intenzioni di lasciare Palazzo Madama e di chiedere all’Aula del Senato la votazione per lasciare il posto ai primi dei non eletti.
Su Facebook Bencini, pur lasciando intendere che la sua ormai è una proposta tardiva, esterna quello che avrebbe voluto dire ieri in assemblea senza riuscire. “Lo dico anche a te Beppe – scrive rivolgendosi allo stesso Grillo – che hai voluto giocare da libero in attacco”. Dunque la senatrice toscana, che ieri è entrata in lacrime in assemblea si sofferma sul “processo decisionale democratico“, riconoscendo che qualcosa non ha funzionato. “Mi preme – spiega – che si riconosca nella diversità dei punti di vista e di pensiero una risorsa da non reprimere o nascondere all’interno di quattro mura. Mancano a tal senso procedure e regole per gestire la diversità di opinione e riconoscerne dignità”.
Da qui la proposta di una nuova formulazione del regolamento interno. Questa l’idea che si proponeva nell’intervento: “Si chiede all’Aula di prendere impegno affinché sia costituito un gruppo di lavoro allo scopo di presentare all’assemblea in tempi ragionevoli, e comunque non oltre il mese di giugno, una proposta di integrazione e/o modifica del regolamento interno allo scopo di prevedere prassi e procedure per la corretta gestione dei conflitti interni e la regolamentazione della pubblicità dei pareri di minoranza. Il gruppo di lavoro – spiega ancora Bencini – dovrà rappresentare, in parti uguali, le diverse sensibilità manifestate sull’argomento“.
“Si chiede, inoltre, a tutti i parlamentari 5 stelle critici sulle attuali procedure decisionali di non alimentare ulteriori polemiche fino alla presentazione del lavoro svolto dal gruppo preposto e a tutta l’assemblea di impegnarsi a condannare e prendere le distanza da qualunque aggressivo e diffamatorio attacco personale per mezzo stampa nei confronti di colleghi o del Movimento 5 Stelle“. Bencini tuttavia ci tiene a precisare che in questo momento è una proposta non più attuale, ma che può essere uno spunto di riflessione. E conferma la volontà di lasciare Palazzo Madama. “Quel che avevo partorito ieri”, conclude, “e che oggi avrei letto, non ha più senso. In tutti i casi potete farne uso mettendo in pratica un sentore che non è solo il mio ma di molti di voi che rimangono fedeli all’idea di movimento che avevamo all’inizio di questo viaggio importante”.