Quanto c’entri davvero la propria opinione su quale deve essere il destino dell’Europa difficile stabilirlo: probabile che, anzi, non c’entri nulla. Però almeno finora a essere premiati sembrano Pd e Forza Italia, mentre a pagare anche se di poco è il Movimento Cinque Stelle. Secondo un sondaggio dell’istituto Ixè per Agorà (Rai3) sulle elezioni europee in programma il 25 maggio, il M5s perde quasi un punto in una settimana: (21,8% contro il 22,7 della scorsa settimana) e potrebbe essere una cicatrice lasciata dagli scontri interni degli ultimi giorni, culminati con l’espulsione di 4 senatori definiti “dissidenti” e poi di altri 5 che avevano annunciato le dimissioni in segno di protesta contro quella decisione. Regge il colpo il Pd pienamente di governo. Nella prima settimana cruciale per l’esecutivo di Matteo Renzi il Partito democratico raccoglierebbe il 29,1% (con un incremento nell’ultima settimana dello 0,6), mentre Forza Italia si attesterebbe al 24% (mentre il 28 febbraio aveva registrato il 23,2%). La lista “L’altra Europa-Con Tsipras” raggiungerebbe invece il 6,3% dei voti, con un calo di mezzo punto rispetto a una settimana fa. Stime che sembrano confermare le proiezioni elaborate da PollWatch2014.
Sempre secondo le stesse rilevazioni di Ixè il 55% dei fiorentini è contento di vedere a Palazzo Chigi Matteo Renzi, convinti che farà bene. Infatti, il 63% degli abitanti del capoluogo toscano si dicono soddisfatti dell’operato svolto durante il suo mandato da sindaco. Quanto ai Cinque Stelle, secondo il sondaggio dell’istituto guidato da Roberto Weber, il 77% degli italiani pensa che ci sia una gestione padronale di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, mentre soltanto il 19% ritiene che nel Movimento ci sia democrazia. A pensarla diversamente è il 61% degli elettorali pentastellati, secondo cui nel Movimento prevale la democrazia; più di un elettore su 3 (37%) dei 5 Stelle riconosce però una gestione padronale da parte dei vertici.
La tendenza generale sulle preferenze per i partiti, comunque, sembra confermare un altro sondaggio, realizzato da Tecnè per TgCom24. Pd e Forza Italia sono dati sostanzialmente stabili (lievissimo calo per il primo e lievissimo aumento per il secondo) con il M5S in evidente flessione (oltre un punto e mezzo). Il centrodestra resta in testa, e batte il centrosinistra di circa 6 punti. Da notare che l’area del non voto riguarda quasi un italiano su due, mentre alle ultime politiche si era attestata al 27,5%. Queste le intenzioni di voto per i partiti (tra parentesi il risultato del 25 febbraio): Pd 28,8% (28,9), Fi 25,7% (25,4), M5S 21,7% (23,4), Lega Nord 4,2% ( 4,0), Ncd 3,5% ( 3,6), Sel 3,0% ( 2,7), Fdi 2,9% ( 2,7), Udc 2,3% ( 2,2). Incerti/Non voto 49,2% (48,7). Queste le intenzioni di voto per le coalizioni (tra parentesi il risultato del 25 febbraio): Centrodestra (Fi-Ncd-Udc-Altri) 39,6% (38,8), centrosinistra (Pd-Sel-Sc-Altri) 33,7% (33,4), Movimento 5 Stelle 21,7% (23,4), sinistra (Prc-Idv-Altri) 3,1%.