Le telecamere piazzate dai carabinieri hanno immortalato le botte, gli insulti e le minacce agli alunni di tre anni. Elementi, che insieme ai racconti dei piccoli, hanno fatto scattare le manette per la maestra 53enne della scuola materna di Monterosi, in provincia di Viterbo.

La donna ora si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti aggravati. Le indagini, coordinate dal pm Fabrizio Tucci, sono partite sette mesi fa, dopo che i genitori di uno dei bambini hanno visto graffi e lividi sul corpo del figlio. Insospettiti, si sono rivolti ai carabinieri della compagnia di Ronciglione, denunciando anche quanto il bimbo aveva raccontato a casa.

Secondo i militari i maltrattamenti andavano avanti da tempo e, insieme alla Procura, vista la delicatezza del caso e la necessità di agire in maniera tempestiva, si sono messi al lavoro: ascoltando altri genitori e, con il sostegno degli assistenti, anche gli altri bambini che frequentano la scuola materna di Monterosi.

Dopo i primi riscontri, è stato deciso di piazzare le telecamere all’interno della scuola materna. Le conferme sono arrivate quando gli inquirenti hanno visionato i filmati registrati: le immagini mostrerebbero la maestra 53enne – originaria di Ronciglione – colpire e insultare i bimbi che a volte venivano anche trascinati quando non volevano sedersi al loro posto. Un caso simile all’asilo Cip e Ciop di Pistoia, per il quale sono state processate le maestre Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce.

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