Per il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini non c’è dubbio. Sono dichiarazioni che vogliono rincorrere la Lega Nord quelle che Beppe Grillo ha pubblicato oggi sul suo blog. Il leader del Movimento 5 Stelle in un post definisce l’Italia “un’arlecchinata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme” e per questo insiste sull’urgenza di dividere il territorio nazionale in macroregioni.
Quella iniziata nel 1861, scrive, è “una storia brutale, la cui memoria non ci porta a gonfiare il petto, ma ad abbassare la testa. Percorsa da atti terroristici inauditi per una democrazia assistiti premurosamente dai servizi deviati (?) dello Stato. Quale Stato? La parola ‘Stato’ di fronte alla quale ci si alzava in piedi e si salutava la bandiera è diventata un ignobile raccoglitore di interessi privati gestito dalle maitresse dei partiti”. E se domani, prosegue il post, “i Veneti, i Friulani, i Triestini, i Siciliani, i Sardi, i Lombardi non sentissero più alcuna necessità di rimanere all’interno di un incubo dove la democrazia è scomparsa, un signore di novant’anni decide le sorti della Nazione e un imbarazzante venditore pentole si atteggia a presidente del Consiglio, massacrata di tasse, di burocrazia che ti spinge a fuggire all’estero o a suicidarti, senza sovranità monetaria, territoriale, fiscale, con le imprese che muoiono come mosche”. Secondo Grillo per fare funzionare l’Italia, che “non può essere gestita da Roma da partiti autoreferenziali e inconcludenti”, “è necessario decentralizzare poteri e funzioni a livello di macroregioni, recuperando l’identità di Stati millenari, come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie. E se domani fosse troppo tardi? Se ci fosse un referendum per l’annessione della Lombardia alla Svizzera, dell’autonomia della Sardegna o del congiungimento della Valle d’Aosta e dell’Alto Adige alla Francia e all’Austria? Ci sarebbe un plebiscito per andarsene”.
Considerazioni a cui replica Salvini: “Non vorrei che essendo in difficoltà, Grillo inseguisse la Lega”, dice. Ma se da lui non ci saranno “solo parole” fra M5s e Carroccio “sarà una battaglia comune”. “Se è coerente – sostiene – Grillo sosterrà subito il referendum per l’indipendenza del Veneto e quando in Lombardia chiederemo lo statuto speciale ci sosterrà”. Per questo Salvini si aspetta che “non rimangano solo parole, perché a parole i grillini erano contro l’immigrazione clandestina e poi hanno votato contro il reato, a parole erano contro l’euro poi è rimasta solo la Lega: se non saranno solo parole sarà una battaglia comune – conclude – perché è certo che se mettiamo insieme le forze da questo punto di vista non ce n’è per nessuno”. Il governatore della regione Lombardia Roberto Maroni ritiene invece che le “dichiarazioni leghiste” di Grillo stimolino “opinioni contrastanti” e retwitta alcune frasi del leader M5s sul suo profilo Twitter.