L’obiettivo è sempre quello, e il Pd lo ripete ormai da anni: “Bisogna ricostruire il rapporto di fiducia tra la politica e i cittadini”. Paola Guerzoni, candidata a sindaco di Campogalliano con il centrosinistra, ci prova cambiando il modo di fare campagna elettorale. E per ricucire lo strappo che anno dopo anno si è allargato, nella rossa Emilia Romagna, tra eletti e elettori, ha scelto di spostare il dibattito pre voto a casa dei suoi concittadini. L’iniziativa si intitola “Sala angolo cultura”, e ai classici comizi in piazza affianca undici incontri organizzati direttamente nel salotto domestico di altrettante famiglie campogallianesi: 15 partecipanti medi a seduta, tra membri della nucleo familiare ospite e vicini di casa, “per discutere – spiega Guerzoni – in un contesto più intimo dei problemi della città”. Un progetto appena cominciato di cui la candidata a sindaco si dice “molto soddisfatta”, ma che in città ha sollevato più di qualche critica. Se ad alcuni, sempre all’interno del centrosinistra, non era piaciuta la scelta di Guerzoni come potenziale primo cittadino, “troppo cattolica e troppo centista”, dicono i detrattori in una missiva firmata “la sinistra campogallianese” e inviata alla coalizione Pd – Sel pochi giorni dopo l’avvio della campagna elettorale, ancor meno è risultata gradita “un’iniziativa così selettiva, che promette di incontrare i cittadini, ma che in realtà comprende per la maggior parte salotti tesserati”. “Non è incontrando i militanti del Pd a casa loro che si recupererà la fiducia dei cittadini – commenta qualcuno – serve un segnale di discontinuità con il passato”.
Di “iniziativa per gli amici” Guerzoni, però, non vuol sentir parlare: “I partiti che hanno aderito a Insieme per Campogalliano, Pd e Sel, hanno individuato una lista di persone che conoscevano e di cui avevano gli indirizzi, e così sono stati inviati i primi inviti” ammette la candidata alla poltrona di sindaco. “Sarebbe sbagliato, però, dire che l’iniziativa è riservata agli amici, o che abbiamo contattato esclusivamente le famiglie inserite nella mailing list del Pd: tutt’altro. Stiamo pubblicizzando l’iniziativa il più possibile perché è proprio chi non è tesserato che vorrei incontrare: se dialogassi solo con le persone che sono già convinte di votare per il centrosinistra dove sarebbe l’utilità del progetto?”.
A ogni incontro, undici per ora, ma probabilmente ne verranno fissati altri, “mano a mano che incontro nuove famiglie le richieste aumentano”, precisa l’attuale vicesindaco, nonché assessore all’Istruzione di Campogalliano, si discute un tema diverso: dall’economia, al lavoro, dalla scuola alla sanità, dal tema delle nuove famiglie alle idee per il futuro del paese. “Raccoglierò queste idee e contribuiranno a costruire un programma di governo con uno stile nuovo – spiega Guerzoni – certo faremo anche dibattiti pubblici e tavole rotonde, ma credo che questo sistema consenta di avere più tempo da dedicare a ogni singola questione, per conversare con le persone in maniera costruttiva e non limitarmi a pronunciare un discorso privo di riscontri diretti. In un certo senso questo modo di fare campagna elettorale è più vicino al mio stile personale: si dice che le donne, quando entrano in politica, tendano ad uniformarsi all’approccio maschile. Io sono una mamma, oltre che una moglie, per questo ho scelto un modo di comunicare che mi fosse più congeniale”.
“Non ho inventato nulla di nuovo – racconta la candidata a sindaco – dieci anni fa accadeva spesso che si organizzassero incontri di questo tipo. L’idea di rispolverare questo modello mi è venuta perché credo che sia importante, in un momento di simile sfiducia verso la politica e gli amministratori pubblici, incontrare da vicino i cittadini, ascoltarli e farsi ascoltare. Sala angolo cultura è un modo per incontrare più persone, non meno. Una signora, la sera del secondo incontro, mi ha detto che a un dibattito pubblico non avrebbe partecipato, e diversi cittadini mi hanno ringraziata. E’ un segnale positivo, servirà a costruire un programma elettorale partecipato”.
I dubbi sul metodo, tra chi lo ritiene poco efficace per assottigliare le fila degli indecisi e dei non votanti, e chi critica la platea alla quale è rivolto, “troppo rossa”, dicono i malpancisti, però restano. Anche perché in città non si è ancora spenta la polemica generata dalla candidatura a sindaco di Guerzoni, “che è stata scelta in seguito a un sondaggio effettuato su 80 intervistati, tra cui – riferisce la sinistra locale via missiva – compaiono il gruppo consigliare (12 persone), alcuni tesserati del Pd e altri cittadini”: “Dopo due legislature – si legge ancora nella lettera – ci si attendeva da parte della coalizione una candidatura diversa, nuova, che creasse discontinuità verso il passato e che fosse maggiormente rappresentativa per la cittadinanza. Oltre alla delusione di trovare una candidata che non risponde a queste necessità di rinnovamento, riteniamo che Paola Guerzoni, che ha dimostrato in questi anni un’anima centrista e cattolica che non le consentirebbe di onorare una serie di valori irrinunciabili per un’amministrazione di sinistra, non sia adeguata ad esprimere e rappresentare l’elettorato di sinistra”.