Non è il fondo della Cassa Depositi, ma l'imprenditore renziano ce l'ha comunque fatta e la holding di famiglia che deve 15 milioni ai suoi azionisti può tirare il fiato grazie alla vendita del 20% a Tamburi Investment Partners e alle famiglie Branca, Ferrero, Lunelli, Lavazza e Marzotto
Oscar Farinetti alla fine ce l’ha fatta a trovare capitali freschi per la sua Eataly. Dopo mesi di ricerca, i soldi sono arrivati dalla Tamburi Investment Partners che, attraverso il veicolo societario Clubitaly, ha acquisito per 120 milioni di euro il 20% di Eataly da Eatinvest, la holding di famiglia dell’imprenditore renziano. La somma valorizza il gruppo di Farinetti 600 milioni di euro, cioè 13 volte i margini attesi per fine 2014.
I soci di Eataly hanno condiviso con Tamburi – e le famiglie Branca, Ferrero, Lunelli, Lavazza e Marzotto che figurano tra i soci di Clubitaly – l’obiettivo di quotare la società in Borsa nel 2016/2017, subordinatamente alle condizioni dei mercati finanziari, al fine di rendere il gruppo alimentare anche una società ad azionariato diffuso (public company) che, “pur con un profilo sempre più internazionale, possa continuare a rappresentare l’Italian lifestyle con ancora maggior forza grazie ai benefici finanziari e di visibilità della quotazione”.
Non sarà il Fondo della Cassa Depositi e Prestiti che Farinetti avrebbe voluto come socio, ma è comunque una bella boccata di ossigeno per Eatinvest che ha chiuso in perdita sia il 2012 che il 2011, rispettivamente per 7mila e 9mila euro, ma soprattutto ha 12,6 milioni di euro di debiti verso i suoi azionisti e 14,9 milioni di euro di crediti verso la stessa Eataly. In ogni caso, secondo quanto dichiarato nella nota che ha annunciato l’operazione – curata dai consulenti della Bnl-Bnp Paribas di Luigi Abete e di UniCredit – una parte delle risorse incassate sarà reinvestita in Eataly, anche al fine di supportare il piano di sviluppo che per il 2014 prevede un fatturato consolidato di circa 400 milioni di euro (esclusi i franchisee) con un margine operativo di quasi 45 milioni di euro.
“L’abbiamo fatto per due motivi futura quotazione in Borsa, che ci piacerebbe raggiungere entro il 2017, dove l’esperienza del team Tamburi potrà essere fondamentale e per mettere liquidità in azienda, visto l’importante piano di sviluppo italiano ed estero previsto nei prossimi anni”, ha commentato Farinetti che ha già un impegno finanziario per riacquistare da Coop Adriatica, Coop Liguria e Nova Coop il 40% di Eataly Distribuzione che controlla attraverso Eataly.