L'uomo, ex ufficiale della Finanza, si è presentato spontaneamente ai magistrati di Roma. Il suo telefono era stato intercettato nell'inchiesta sulle due giovanissime escort. "Mai avuto rapporti". Per la Procura però ci sono elementi "incontrovertibili": intercettazioni telefoniche, ricognizioni fotografiche e tabulati
C’è anche Mauro Floriani, marito dell’onorevole Alessandra Mussolini, tra i venti clienti delle baby squillo dei Parioli indagati a Roma. L’uomo, ex capitano della Guardia di finanza, come scrive Repubblica, si è presentato spontaneamente dai magistrati: c’era anche il suo numero tra quelli intercettati per ricostruire i movimenti delle due ragazzine minorenni. L’accusa per i venti indagati è di prostituzione minorile: secondo i pm, tutti erano a conoscenza dell’età delle due prostitute.
Floriani, attualmente ai vertici delle Ferrovie dello Stato, ha lasciato le fiamme gialle nel 1996. Quando ancora era capitano della Finanza, ha lavorato nell’inchiesta sulla maxi tangente Enimont con Antonino Di Pietro. Sposato con la senatrice di Forza Italia, è padre di tre figli. L’uomo nelle scorse ore è andato dai magistrati per segnalare che il suo numero avrebbe potuto comparire nei tabulati delle chiamate delle baby prostitute, ma ha negato di aver avuto rapporti con le donne. Per la Procura però ci sono elementi “incontrovertibili” Intercettazioni telefoniche, ricognizioni fotografiche e tabulati.
L’inchiesta è quella che a fine ottobre scorso ha portato all’arresto di 5 persone accusate di aver indotto due ragazze di 14 e 15 anni a prostituirsi nel quartiere Parioli di Roma. Tra loro c’era anche la madre di una delle due minorenni. Nelle telefonate messe agli atti, la mamma chiede alla figlia di cercare di organizzarsi tra prostituzione e compiti a casa: “Sto a corto”, dice, “dobbiamo recuperà”.
Ma la lista di personaggi noti sospettati, scrive il Messaggero, è appena cominciata. Sono oltre quaranta le persone che potrebbero aver frequentato l’appartamento delle due studentesse nei pomeriggi dopo la scuola o la sera. Gli investigatori stanno cercando di capire chi effettivamente abbia consumato rapporti sessuali e chi invece abbia scambiato messaggi e telefonate per programmare gli appuntamenti senza effettivamente arrivare all’abuso. Le indagini dovranno stabilire le singole responsabilità dei clienti.
A rivolgersi per prima ai carabinieri, era stata nei mesi scorsi la madre di una delle due ragazze insospettita da comportamenti e telefonate della figlia. Così il 22 ottobre sono finiti in manette il protettore che procurava clienti e fissava le tariffe (non sotto i 300 euro a prestazione) Nunzio Pizzacalle, sottoufficiale degli alpini; il proprietario dell’appartamento dei Parioli Mirko Ieni; il commercialista Riccardo Sbarra; il cliente Michael De Quattro; e la madre di una delle ragazze.