Il nuovo allestimento dell'opera di Puccini sarà visibile per l’occasione anche in Italia, grazie ad una diretta satellitare che dal Metropolitan Opera di New York porterà l’opera nei cinema italiani il prossimo 8 aprile. La storica produzione ha come protagonisti questa volta Anita Harting nei panni di Mimì e il tenore Vittorio Grigolo che interpreta Rodolfo
Il ritorno del 19 marzo al Metropolitan di New York della Bohème con la regia e le scenografie di Franco Zeffirelli è uno degli eventi più attesi della stagione lirica della Grande Mela. Il toccante racconto di Puccini sull’amore giovane e spensierato, che è il più rappresentato al MET, questa volta ha un significato speciale perché sarà anche una sorta di celebrazione del maestro che da poco ha compiuto 91 anni (nella foto la messa in scena del 2008).
La storica produzione di Franco Zeffirelli ha come protagonisti questa volta Anita Harting, che debutta al MET nei panni della gracile Mimì, e il tenore Vittorio Grigolo che interpreta il suo appassionato amante, Rodolfo. Il nuovo allestimento della Bohème del grande regista sarà visibile per l’occasione anche in Italia, grazie ad una diretta satellitare che dal Metropolitan Opera di New York porterà l’opera nei cinema italiani il prossimo 8 aprile, alle ore 19.30 (l’elenco completo delle sale su www.grandestagionelive.it).
Per Zeffirelli è l’occasione per suggellare il suo incommensurabile amore per la lirica, che nasce, come lui stesso dichiara, “da sempre”. “Da bambino – racconta il maestro – mi regalarono un teatrino di burattini e alla radio sentivo sempre le cantanti o i cantanti, e mi facevo dire, da mia zia e da mia mamma, chi eran questi. Fin da bambino ho visto, ho inventato le mie immagini che, stranamente, erano intuizioni giuste, anche come spettacolo”. Franco Zeffirelli aveva quarant’anni quando realizzò il suo allestimento de La Bohème, messo in scena per la prima volta nel 1963.
La Bohème per la regia e la scenografia di Franco Zeffirelli, fu rappresentata per la prima volta al Metropolitan Opera di New York nel 1964. Il Maestro ricorda così quella prima messa in scena: “Generalmente, anzi sempre, io ricordo i miei spettacoli attraverso chi vi era come interprete. Quindi, allora, capitò una squadretta non male, ma la mia Bohème ha attratto sempre, era un’occasione per tutti, grandi e piccolini, perché metteva a posto le differenze”.