Grandi piatti per piccoli chef. Cercando di dimenticare i bimbi troppo adulti che popolano le trasmissioni in tv (vedi Io canto o Ti lascio una canzone), con tanto di movenze da artisti navigati e sorrisi di plastica, il nuovo programma di Sky Uno Junior MasterChef Italia arriva mercoledì 13 marzo e verrà trasmesso ogni giovedì alle 21.10. I concorrenti sono 14 aspiranti chef tra gli 8 e i 13 anni: selezionati tra i migliori 40, a loro volta scelti tra gli oltre tremila piccoli cuochi iscritti a questa edizione del programma. Mini-chef provenienti da tutta Italia, di cui molti di origine straniera: Costa d’Avorio, Cuba, Brasile, Colombia, Iran ed anche Spagna, Germania e Austria.
“Sono nonna di cinque nipotini e in cucina con me i bambini si divertono sempre”. “Star” del programma Lidia Bastianich, madre del famoso Joe, giudice di MasterChef “senior” sia in Italia che in Usa. In realtà, oltreoceano è Lidia ad essere la vera star: vincitrice lo scorso anno dell’Emmy Award come Outstanding Culinary Host, ristoratrice di fama internazionale, autrice di best-seller culinari e chef tra i più amati della tv a stelle e strisce. La Bastianich ha radici tricolori: “Ho imparato a cucinare da mia nonna che era italiana. E anch’io sono nata in Istria e cresciuta in America dall’età di dodici anni: quindi per me il cibo è un legame fortissimo con la mia terra d’origine”. Gli altri due giudici saranno Bruno Barbieri, che ricopre lo stesso ruolo nel MasterChef “senior”, e Alessandro Borghese, star dei talent-cooking nostrani che descrive così i concorrenti del programma: «Sono bambini cresciuti nell’era del boom gastronomico, con genitori che gli hanno insegnato perfino come preparare la pasta all’uovo. E poi sanno lavorare le materie prime, così come impiattare». Insomma, non chiamateli dilettanti in erba, piuttosto aspiranti professionisti.
Ma sempre di bambini si tratta: un giorno ci si dovrà chiedere se la spettacolarizzazione della dolcezza e della genuinità dei piccoli che imitano i grandi sia merce di scambio adatta per accrescere i ricavi pubblicitari di uno show. Fino adesso sicuramente sì e non da oggi, visto che dagli anni Sessanta ci siamo abituati alla presenza dello Zecchino d’oro. Certo è che bisogna ricordare che si tratta di cuccioli d’uomo, come li battezzò Ruyard Kipling. E i cuccioli non dovrebbero neanche vedere cosa vedere cosa combinano i grandi nelle case della tv: mai sia quindi che i primi un giorno diventino i concorrenti del Grande Fratellino piuttosto che dell’Isola delle baby-star.
Forse anche proprio per questo, data la tipologia sensibile del target dei concorrenti (e dei potenziali telespettatori) sono doverose almeno alcune specifiche. Innanzitutto, come promesso dalla trasmissione, «la gara ai fornelli e lo spirito di competizione saranno naturalmente a misura di bambino, in un contesto ricco di passione e divertimento». Quindi, le prove: al termine di queste non ci saranno i classici “migliori” e “peggiori” ma l’uscita dalla MasterClass avverrà sempre in coppia in un contesto di incoraggiamento da parte di tutta la giuria. Infine, i premi: a tutti i concorrenti verrà assegnato uno speciale attestato di partecipazione.
Per il vincitore, oltre al titolo di primo Junior MasterChef d’Italia, anche una borsa di studio da 15mila euro e un viaggio per tutta la famiglia a Disneyland Paris. Altra nota “sociale” di questo format è che la produzione si è avvalsa della collaborazione di Last Minute Market, la società spin-off dell’Università di Bologna impegnata sul fronte della riduzione degli sprechi e della prevenzione dei rifiuti da oltre 10 anni, in collaborazione con l’Opera Cardinal Ferrari di Milano che ha beneficiato del cibo inutilizzato nel corso della trasmissione. Il risultato è che durante le prove di Junior MasterChef sono stati salvati dalla pattumiera 350 kg di prodotti alimentari, dei quali 120 kg di prodotti in scatola, 150 kg di latticini, 50 kg di farina e 30 kg di latte. Sulle altre promesse, si attendono invece conferme: nonostante i buoni propositi, fare un programma dove i bambini sono protagonisti, non è certo un gioco da ragazzi. La parola ai telespettatori.