Dalla Russia con terrore. “È in corso a Palazzo Chigi il vertice tra il premier Matteo Renzi e i ministri di Difesa ed Esteri, Roberta Pinotti e Federica Mogherini sulla crisi ucraina. Dalla riunione emergerà la posizione italiana in vista del Consiglio Esteri straordinario di domani a Bruxelles, al quale parteciperà la titolare della Farnesina. Mogherini è in contatto continuo con gli ambasciatori italiani a Kiev, Mosca e Washington e con i rappresentanti permanenti presso la Nato, l’Ue e le Nazioni Unite” (sito del Sole-24 ore, 2-3). Alla notizia, vistosi spacciato, Putin ha immediatamente ordinato il ritiro delle truppe russe dalla Crimea, implorando clemenza da Renzi, Mogherini e Pinotti.
Macchine. “Contro di me accuse infamanti, la macchina del fango partita dalla mia regione ha contaminato anche i grandi giornali” (Antonio Gentile detto Tonino, Ncd, neosottosegretario alle Infrastrutture, 2-3). Qui l’unica macchina che non è partita è la rotativa de L’Ora di Calabria.
Il primo tifoso. “Non è solo per amicizia personale verso Enrico Letta che mai accetterei di fare il segretario del Pd per avere in mano la vita o la morte del suo governo… Fare il tifo per l’Italia impone oggi di fare il tifo per Letta. Noi non stiamo cercando di prendere il potere a tutti i costi per cui va bene tutto purchè ci diano l’agognata seggiola. Noi stiamo cercando di cambiare l’Italia. E se adesso il governo è nelle mani di Letta, facciamo il tifo per lui e diamogli una mano. Preferisco collaborare che sabotare” (Matteo Renzi, “Oltre la rottamazione”, Mondadori, maggio 2013). Oltre, molto oltre, pure troppo.
Esclusi i presenti. “Basta con le élite arteriosclerotizzate, ma non vanno rottamati tutti i vecchi” (Giuliano Amato, Corriere della sera, 24-2). Per esempio, lui no.
Figlio di perestrojka. “Gorbaciov, un comunista, diventò l’eroe del mondo libero. Se mi passate la semplificazione, Renzi è il nostro Gorbaciov. Va sostenuto e incoraggiato nella sua perestrojka perché la possibilità di liberarsi di quella vecchia sinistra, fatta di odio e rancore, è più urgente di qualsiasi altra considerazione” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 26-2). Sono soddisfazioni.
Sataneggio. “La stragrande maggioranza dei grillini non ha la più pallida idea dell’ideologia assassina che soggiace al movimento 5Stelle… Di fatto è la setta dei càtari, la lobby della morte del medio evo, arrivata in Parlamento con 8 secoli di ritardo. Dei càtari Casaleggio è un fan sfegatato. Il fondo antiumano, quindi anticristiano, quindi – concedimi – satanico, di questa ideologia mi pare evidente. Quindi sì, il Movimento 5Stelle è il partito della morte… In Rete circola quel discorso di Hitler che sembra pronunciato da Grillo, poi le frasi di Gramsci e di Matteotti che parlano degli inizi del fascismo che si attagliano perfettamente al grillismo rampante. A me interessa il fatto che il nocciolo attivo del grillismo è fatto di ecofascisti… Guarda il caso di quella ragazza malata a cui gli animalisti hanno augurato la morte: secondo me tanti di quei mostri hanno votato 5Stelle. Sono ecofascisti, econazisti, chiamali come vuoi, sono gli Eichmann del chilometro zero, i Mengele della decrescita, gli Himmler dell’antispecismo. Prego che una Norimberga ce li porti via… Veganesimo e anticattolicesimo vanno di pari passo… Un partito che ha per programma l’odio nei confronti dell’uomo è per forza di cose il partito di Satana. Non so cosa si aspetti ancora a capirlo e ad agire di conseguenza” (Roberto Del Bosco, Il Foglio, 1-3). Però Giuliano Ferrara è molto intelligente.
Città eterna. “Blocco la città” (Ignazio Marino, sindaco di Roma, al premier Renzi dopo il ritiro del decreto salva-Roma, 26-2). Poi ha rinunciato: nessuno avrebbe notato la differenza.
Che due marò. “Occorre un libro bianco per spiegare il caso dei marò” (Sergio Romano, Corriere della sera, 28-2). Ma possono bastare anche un mirino e un paio di occhiali.
Autoritratto. “Parla l’idiota. Ne ha facoltà” (titolo della rubrica di Filippo Facci, Libero, 26-2). Appunto.
Claudio Sordo. “La fisarmonica dei poteri presidenziali, che si allarga quando le Camere sono in stallo, si restringe inesorabilmente di fronte a una maggioranza che esprime una ferma volontà… Una maggioranza diede la fiducia ai governi Monti e Letta: e l’intera responsabilità politica è in capo ai partiti che diedero il loro consenso. Altro che complotti, come ripetono Berlusconi e Travaglio” (Claudio Sardo, l’Unità, 28-2). Chissà questo Sardo dove ha mai letto o ascoltato la parola “complotto” a firma Travaglio. Se però ci dà il nome del pusher che gli fa vedere le fisarmoniche, fa cosa gradita.
Oppo e le storie tese. “Grillo, si sa, ai soldi non ci tiene, né ci tese mai” (Maria Novella Oppo, l’Unità, 28-2). Vedi sopra.
Guidi lei. “Berlusconi mi ha telefonato e non vi dico per chi ho votato” (Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, la Repubblica, 26-2). Oh no, e ora chi ci libererà mai di questo tormentoso dubbio?
L’urlo di Munch. “Renzi: piano choc per il lavoro” (La Stampa, 1-3). “Renzi: ‘Uno choc all’economia’” (La Stampa, 1-3). Tale è stato lo choc che Renzi ha subito lasciato perdere.
Il Fatto Quotidiano del Lunedì, 3 marzo 2014