General Motors nel mirino del Dipartimento di giustizia americano. A Detroit l’era di Mary Barra, prima donna a capo di una casa automobilistica ‘made in Usa’, comincia con una grana non da poco: il Dipartimento di giustizia americano – secondo quanto riporta il New York Times – ha deciso di aprire un’inchiesta penale sulla General Motors (Gm).
Troppi infatti gli incidenti mortali avvenuti nell’ultimo decennio a causa di vetture difettose. Difetti che si sospetta siano stati per troppo tempo ignorati dai vertici del gruppo. Ma sotto la pressione di decine di denunce e di ricorsi legali, l’azienda è stata costretta ad ammettere i gravi problemi tecnici riscontrati su alcuni dei vecchi modelli Chevrolet e Pontiac, prodotti dal 2004 in poi. In particolare, problemi riguardanti il sistema di accensione, che in tantissimi casi è andato in tilt provocando l’improvviso spegnimento del motore di auto in circolazione, con tutte le conseguenze del caso, compresa la disattivazione degli airbag.
Per ordine del Ceo Mary Barra nelle ultime settimane sono stati così richiamati in due ondate almeno 1,6 milioni di veicoli Gm in tutto il mondo. E ora l’azienda offre 500 dollari per l’acquisto o il leasing di nuove auto alle persone a cui è stata ritirata la vettura. Ma per arrivare a questa decisione ci sono voluti almeno 31 incidenti gravi di cui 13 mortali. E dire che le segnalazioni che qualcosa non andava negli ultimi 11 anni erano state almeno 260, tutte inascoltate. Per questo nel mirino ci sono anche le autorità di controllo, l’agenzia federale Usa sulla sicurezza stradale che avrebbe trascurato i ripetuti allarmi dei consumatori.
Fatto sta che già il Congresso americano aveva aperto un’indagine tuttora in corso, per verificare se da parte dei vertici dell’azienda e di altre entità ci siano state omissioni di fronte a palesi problemi sul fronte della sicurezza. Ora la nuova tegola per la big di Detroit. A scendere in campo è direttamente l’amministrazione Obama, con gli ispettori del ministero della giustizia e il procuratore federale di New York che dovranno appurare se dietro ai comportamenti di Gm si possano riscontrare reati di carattere penale. In particolare se siano state violate le norme di legge che prevedono la tempestiva denuncia dei difetti rivelati sui propri veicoli in circolazione.
Insomma, si vuole capire se Gm sapeva e ha fatto finta di niente, senza porre alcun rimedio ai difetti riscontrati. Il New York Times sottolinea come sia raro che il Dipartimento di giustizia Usa avvii inchieste penali su una casa automobilistica. E – si sottolinea – se gli inquirenti non saranno in grado di provare responsabilità penali resterebbe sempre aperta la strada del processo civile che potrebbe portare ad un megarisarcimento da parte dell’azienda. Intanto, se l’azione intrapresa è insolita, esistono comunque dei precedenti. La giustizia Usa infatti sta portando già da tempo avanti un’azione penale contro la Toyota per alcuni incidenti provocati dall’improvvisa accelerazione di alcuni veicoli prodotti dalla casa giapponese e richiamati tra il 2009 e il 2010.