Aveva arrestato il numero uno delle Brigate Rosse, Mario Moretti. Ma oggi è finito agli arresti domiciliari per corruzione. Ettore Filippi, in passato funzionario e dirigente della Polizia di Stato, con molti anni di servizio passati in questura a Milano, era in passato già uscito da una serie di accuse che gli avevano lanciato contro uomini del clan Epaminonda: anche in quel caso era finito nei guai per il reato di corruzione, ma era stato assolto (11 luglio 1989). Due anni prima, il 22 giugno del 1987, Filippi fu assolto in secondo grado con formula piena nel processo per le presunte coperture fornite al terrorista infiltrato Renato Longo che con le sue rivelazioni consentì la cattura di Moretti e di Enrico Fenzi. Era accusato di favoreggiamento e truffa.
Oggi Filippi, ex vicesindaco di Pavia ed ex capo della Squadra mobile, è stato arrestato insieme all’imprenditore edile Ciro Manna.
Secondo l’ipotesi Filippi, grazie al suo ruolo politico, avrebbe permesso ad amici imprenditori di sanare costruzioni irregolari ottenendo anche concessioni edilizie per utilità pubblica, quindi con l’abbattimento di gran parte degli oneri costruttivi. In cambio di questi favori avrebbe ricevuto soldi che sarebbero stati versati sui conti di alcuni comitati elettorali a lui relativi e a una sua società che si occupava di pubblicità ed eventi. nell’indagine risultano indagati anche alcuni altri funzionari amministrativi e imprenditori.
Le ordinanze, emesse dal giudice per le indagini preliminari, sono state eseguite da personale dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Gli arresti sono il risultato della prosecuzione dell’indagine “Punta est”, che già ha portato nel 2012 al sequestro di un cantiere di 9 mila metri quadrati del valore di circa 3 milioni di euro, e all’emissione di misure cautelari e interdittive nei confronti di un professore dell’Università di Pavia, un imprenditore pavese e un dirigente del settore Ambiente e territorio del Comune di Pavia. Manna risponde anche di minacce aggravate.