Sfiducie, scomuniche, sfoghi nei corridoi e discussioni interne. A cercare di placare la telenovela di uscite e espulsioni in casa 5 stelle ci penserà il Gianroberto Casaleggio. Il cofondatore del Movimento è arrivato a Roma e per tutta la giornata incontrerà parlamentari e senatori. E anche la parlamentare Serenella Fucskia (sfiduciata dopo lo sfogo pubblicato da ilfattoquotidiano.it). “Non temo l’espulsione, non sono in pericolo”, commenta arrivando alla Camera. “Il Movimento ha altro a cui pensare e lui è troppo intelligente per occuparsi di queste cose”. Bartolomeo Pepe invece, sfiduciato dal meetup di Napoli, ha detto proverà a contattarlo: “Proverò a contattare Gianroberto – dice Pepe – e a parlare con lui. Sì, penso e spero di vederlo”. Il leader scende a Roma soprattutto per organizzare le prossime Europee (dalle candidature alla campagna elettorale), ma non potrà non occuparsi della questione espulsioni e sfiducie. Intanto il capogruppo Santangelo nega che nell’assemblea di giovedì si darà avvio alla procedura di espulsione. Dalle 13,30 alle 14 è fissata la pausa pranzo. A seguire Casaleggio incontrerà i deputati Azzurra Cancelleri, Alessio Villarosa e Laura Castelli, fino alle 14,30 quando invece vedrà i parlamentari toscani. Dalle 14,50 alle 15,05 è previsto – si legge ancora nella convocazione – un incontro con il senatori Enrico Cappelletti. A seguire Mirella Liuzzi e alle 15,20 i due capigruppo di Camera e Senato.
Meetup Acerra sfiducia meetup Napoli: “Dissentiamo dalla scomunica di Pepe”
Complessa resta la questione Pepe, tra scontri sul territorio e dibattiti interni. Se pochi giorni fa il meetup di Napoli aveva dichiarato di voler prendere le distanze dal senatore, da Acerra (luogo di origine di Pepe) gli attivisti mandano un comunicato esattamente opposto. “Gli attivisti del Movimento Cinque Stelle della Campania”, si legge nel testo, “dissentono, con fermezza, su quanto deliberato dal Meetup Napoli del 09.03.2014 alle ore 15.00 presso il Circolo Privato “Mumble Rumble”, alla presenza dei Parlamentari della Repubblica Italiana Roberto Fico e Vilma Moronese. In particolare si contestano: svolgimento condotto senza previa formalizzazione e democratica condivisione dell’ordine del giorno. Decisioni assunte da pochi convenuti (circa 40) sulla totalità degli attivisti della Campania (circa 2000 certificati dal Blog). Atto di sfiducia mosso nei confronti del Sen. Bartolomeo Pepe, assente, perché già impegnato in un convegno programmato, per lo stesso giorno, a Cosenza, sull’emergenza ambientale e quindi impossibilitato a sostenere un contraddittorio”. E per questi motivi dicono di non riconoscersi nella sfiducia: “Diffidiamo chiunque a rilasciare pubblicamente, a mezzo stampa, dichiarazioni in merito a decisioni assunte in un’assemblea, non rappresentativa, nel metodo, della reale volontà dell’intera circoscrizione elettorale. Dopo un’oculata disamina verrà indetta a breve una riunione regionale di urgenza per ribadire con forza il principio democratico fondamentale di scelta condivisa”.
Anche il deputato Fico nel girone delle accuse per le restituzioni e i rendiconti
Gli attivisti contestano le spese di Roberto Fico. E lui respinge le accuse con un post su Facebook. “In rete sta girando una falsa rendicontazione delle mie spese relativa a dicembre. La trasparenza è un dovere a cui non ci sottraiamo e non ho problemi a spiegare alcune delle voci che vogliono far apparire come ambigue, in modo da mettere la parola fine a polemiche pretestuose”. Il deputato M5s e presidente della Commissione Vigilanza Rai è costretto a ‘spiegarsì su Facebook, perchè anche su di lui, parlamentare ‘ortodosso’, sono piovute malignità sulle restituzioni delle eccedenze delle indennità. “Nessuna residenza a Villa Certosa, come ha voluto ironizzare qualcuno” scrive Fico che spiega come si è arrivati alla rendicontazione di dicembre in cui figurano spese per oltre 13 mila euro, di cui circa 3.700 alle varie voci alloggio. “Ci sono mesi, come dicembre, in cui risultano inserite spese di gestione ufficio che andrebbero spalmate su tutto l’anno, o l’importo della agenzia immobiliare (ho dovuto cambiare casa) che dovrebbe ammortizzarsi per l’intera durata del contratto, o ancora le spese dell’avvocato (querela per ripetuti esposti che riportavano la mia firma falsa contro pubbliche amministrazioni in Campania) che si riferiscono a più momenti in cui sono dovuto ricorrere all’assistenza legale” spiega il deputato che poi precisa: “come ogni mese, e come è chiaro da rendiconto, anche a dicembre ho provveduto a versare al Fondo per il sostegno alle piccole e medie imprese la cifra di 1981,34 euro, risultato del taglio allo stipendio netto mensile da deputato”. Insomma, “per il 2013 (dal 15 marzo al 31 dicembre) ho quindi restituito in totale 30.845,96 euro a cui si aggiungeranno 7.072,30 euro accantonati, da versare appena il gruppo parlamentare lo delibererà. Inoltre da quando sono stato eletto Presidente della Commissione di Vigilanza Rai ho totalmente rinunciato all’indennità aggiuntiva a cui ho diritto (26.712,00 euro all’anno), e non ho toccato un euro delle spese di rappresentanza (4 mila euro all’anno). E – precisa concludendo – non ho mai usato l’auto blu”.