I vertici della Fondazione meeting per l'amicizia fra i popoli dovranno rispondere dell'accusa di aver percepito finanziamenti irregolarmente. Si trattarebbe di circa 310mila euro di fondi pubblici, ottenuti grazie ai rendiconti ritoccati da Regione Emilia Romagna, agenzia di marketing della Provincia di Rimini, Camera di Commercio e ministero Beni culturali
Rinviati a giudizio per truffa ai danni di ente pubblico i dirigenti del Meeting di Rimini accusati di aver percepito finanziamenti irregolarmente. La Procura di Rimini aveva chiesto il rinvio a giudizio sia della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, come ente con capacità giuridica, sia dei vari responsabili. L’udienza preliminare si è tenuta questa mattina davanti al Gip Sonia Pasini che ha fissato la data dell’inizio processo al 18 novembre davanti al giudice monocratico. Davanti al giudice dovranno comparire la Fondazione, il direttore generale Sandro Ricci, il responsabile amministrativo Roberto Gambuti e Massimo Conti, amministratore con delega ai contratti.
Secondo le indagini degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, avrebbero fatto figurare nei bilanci perdite fittizie, spalmando quote dei ricavi su società collegate, per richiedere e ottenere contributi pubblici a cui altrimenti non avrebbe avuto diritto. In totale 310mila euro di fondi pubblici (relativi alle edizioni 2009 e 2010 del Meeting annuale di Cl) ottenuti, grazie ai rendiconti ritoccati, da Regione Emilia- Romagna, Agenzia di marketing della Provincia di Rimini, Camera di Commercio e ministero dei Beni culturali. Non ci saranno nel processo parti civili perché intanto la Fondazione Meeting si è impegnata a restituire i contributi ottenuti illecitamente dagli enti pubblici. La giunta provinciale ha già accolto la proposta degli avvocati del Meeting di riversare all’Agenzia di marketing turistico ‘Riviera di Riminì (da cui provenivano i contributi della Provincia) le somme ricevute per gli anni 2010 e 2011.