“È vero, ho avuto due rapporti sessuali a pagamento, ma non sapevo che si trattasse di minorenni”. Mauro Floriani, marito dal 1989 della senatrice Alessandra Mussolini, ammette davanti ai pm di avere incontrato le baby squillo. Sulla vicenda la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta e lui è accusato di prostituzione minorile. Infatti per gli inquirenti ci sono “elementi incontrovertibili”: intercettazioni, tabulati e fotografie a dimostrazione che anche lui era tra i frequentatori abituali delle due minorenni che si prostituivano in un appartamentino a Roma, ai Parioli. “Sono entrato in contatto con una di loro attraverso il sito bakecaincontri – ha dichiarato a verbale, come riporta il quotidiano Il Messaggero – Ho preso il numero e ho chiamato. È successo un paio di volte, ma sul sito c’era scritto che avevano 19 anni, e io mi sono fidato: ho sempre pensato che fossero maggiorenni”. Ma le dichiarazioni rese in Procura non hanno convinto i magistrati secondo cui era “impossibile non accorgersi dell’età delle baby prostitute”.

Alessandra Mussolini ha cacciato di casa Floriani e si sarebbe trasferita dalla madre per tutelare i suoi tre figli. Nello scandalo scoppiato ai Parioli, dove due ragazze minorenni che si facevano chiamare Aurora e Azzurra contattavano i clienti attraverso il sito Bakecaincontri, sono coinvolti altri vip e personaggi noti, oltre a impiegati e professionisti. Tra loro, riporta il Corriere della Sera, anche il figlio di un parlamentare di centrodestra, alcuni funzionari della Fao, il vice capo del Dipartimento di Informatica di Bankitalia Andrea Cividini e almeno un manager della società di revisione “Ernst & Young”. Persone individuate dai carabinieri attraverso l’incrocio dei tabulati delle due ragazzine, oltre a intercettazioni e pedinamenti. Floriani le contattava direttamente sul cellulare per fissare l’ora dell’appuntamento (“A che ora ci vediamo domani?”, chiedeva a una delle due ragazze) e le frequentava almeno da luglio. Secondo i magistrati il marito di Mussolini non poteva non sapere che si trattava di minorenni perché, a differenza di quanto ha fatto lui, “diversi uomini sono andati via dopo avere visto le ragazzine e compreso che si trattava di giovanissime. Difficile credere che lui non se ne fosse accorto”.

PRECISAZIONE
Con riferimento all’articolo, dal titolo “Floriani chiede lo ‘sconto’ Mussolini”, pubblicato il 15 marzo 2014, si precisa che il nome dell’Ing. Andrea Cividini, all’epoca Vice Capo del Dipartimento Informatica della Banca d’Italia, non sarebbe dovuto essere pubblicato ab origine. L’ingegnere, infatti, sin dall’inizio, era completamente estraneo alle indagini relative alle cosiddette baby squillo dei Parioli, non essendo mai stato inserito nella lista dei loro clienti e non essendo stato mai iscritto nel registro degli indagati. Antonio Padellaro, al tempo direttore de Il Fatto Quotidiano e Mariarita di Giovacchino, autrice dell’articolo, si scusano per l’ingiusto coinvolgimento mediatico dell’Ing. Cividini nella vicenda”.

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