Molti piccoli comuni siciliani, negli ultimi tempi, sono stati teatro di avvenimenti piuttosto inquietanti: sindaci, amministratori locali, sindacalisti, imprenditori e commercianti vengono quotidianamente aggrediti e minacciati dalle cosche.
E’ una vera e propria “emergenza sicurezza”, che negli ultimi mesi ha colpito principalmente i centri delle Madonie: incendi dolosi, danneggiamenti di coltivazioni, mezzi di piccole aziende impegnate in lavori pubblici dati alle fiamme.
Ieri sera, una quindicina di sindaci del palermitano, nel corso di un Consiglio comunale straordinario seguito all’attentato nei confronti del collega Alvise Stracci (primo cittadino di Alimena), ha lanciato un grido di allarme forte e chiaro: parallelamente alle indagini delle forze dell’ordine deve nascere e permanere un’attenzione generale – anche da parte della stampa – su quanto sta accadendo.
Questa escalation di violenza potrebbe essere legata alle attività del “Consorzio Madonita per la Legalità e lo Sviluppo”, che è chiamato – tra le altre cose – a gestire il feudo Verbumcaudo confiscato al boss mafioso Michele Greco.
Anch’io, ieri, sono intervenuta al Consiglio straordinario, per ribadire che la costituzione di questo Consorzio, per il ruolo che riveste in una regione ad altissimo rischio, è stato un atto importante, un passo fondamentale nel percorso atto ad assicurare una piena riconversione a scopi sociali dei beni confiscati.
E’ un percorso che naturalmente ostacola gli interessi mafiosi, infastidendo le cosche. E’ una scelta di rottura che necessita del sostegno, sincero e deciso, della collettività. Serve l’aiuto delle autorità, delle istituzioni, della stampa, dei cittadini onesti e stanchi di vedere la terra di Sicilia depredata da un fenomeno criminale che si può sconfiggere solo con l’impegno collettivo.