Un trasporto di droga finanziato e organizzato da broker del narcotraffico, destinato ad alimentare le piazze di spaccio, a Napoli e a Roma, gestito da diverse organizzazioni malavitose. È questo lo scenario ipotizzato dagli investigatori che indagano sull’arresto di Federica Gagliardi, bloccata all’aeroporto di Fiumicino, che aveva nel trolley e nello zainetto 24 chili di cocaina. È bastato spostare pochi indumenti ed ecco spuntare i panetti. 

La “Dama Bianca” proveniva da Caracas, e come abbia fatto il bagaglio a mano a superare i controlli dello scalo venezuelano rappresenta uno dei tanti interrogativi che gli inquirenti stanno tentando di dipanare. Ma è l’intera vicenda a presentare aspetti assai anomali se confrontata con le complesse tecniche escogitate dai trafficanti di stupefacenti venute alla luce in centinaia di inchieste, a cominciare dal quantitativo ingentissimo di droga rinvenuto, trasportato tra l’altro senza le consuete precauzioni adottate dai corrieri. Le possibilità che venisse intercettata ai controlli di frontiera erano infatti elevatissime e solo una persona convinta di godere di coperture o sicura di apparire assolutamente insospettabile – ritengono gli inquirenti – avrebbe potuto accollarsi un incarico simile. 

È così acquistano una certa importanza le frasi, riportate dal quotidiano La Repubblica, dette dalla 31enne a una collaboratrice del garante regionale del detenuti: “Sono stata una stupida, non dovevo fidarmi“. Ma di chi si è fidata Federica e perché non lo ha detto al giudice per le indagini preliminari? Davanti al gip la donna, che accompagnò Silvio Berlusconi al G8 in Canada e anche a Panama e in Brasile, ha paura: “Mi faranno pagare anche quello, non mi giudicheranno per ciò che ho fatto, ma perché sono amica di politici e potenti”. Certo che, adesso dal carcere di Civitavecchia, il mondo della politica cui aspirava e quella della bella vita immortalata in tante foto sul suo profilo Facebook tutto sembra assurdo: “Non riesco a credere che stia capitando a me”. Anche perché sa che resta una condanna altissima: da 8 a 20 anni: “Sono laureata in legge, mi contestano un reato gravissimo, so bene che cosa rischio”.  

La Gagliardi sa anche di essere “considerata l’amica di Berlusconi: non verrò processata per quel che ho fatto o non ho fatto, ma perché ho conosciuto uomini potenti”. Già quanti? Perché alcuni quotidiani riportano anche l’ipotesi che gli inquirenti stiano esplorando anche un altro filone, quello di feste simili a quelle raccontate da un imprenditore dall’ex direttore de L’Avanti Lavitola a Panama. “In passato ho commesso degli errori, ho tenuto comportamenti moralmente sbagliati e siccome sono credente penso che non tutto venga per caso. Forse quello che mi sta succedendo è la punizione per ciò che ho fatto”. Quello che non ha raccontato al giudice Federica lo spiega così: “Ero andata in Sudamerica per accompagnare un uomo di affari in viaggio di lavoro. Lì, a Caracas, sono stata ospite di ambienti governativi, di alti funzionari dello Stato. A un certo punto, prima di lasciare l’albergo, mi è stato detto che avrei dovuto portare dei documenti. E io mi sono fidata. Solo quando a Fiumicino mi hanno controllato il trolley e ho visto che molti dei miei effetti personali erano spariti, ho capito che l’avevano manomesso”. Da qui la frase detta al momento del fermo: “Mi hanno fregata”. 

Gli inquirenti prendono così in considerazione l’ipotesi che la donna contasse sul fatto che, avendo fatto parte in passato dello staff che nel 2010 accompagnò l’allora premier Berlusconi al G8 in Canada e in visite ufficiali a Panama e in Brasile, fosse ridotto al minimo il rischio di essere individuata allo scaloDalle indagini condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm della Dda Pierpaolo Filippelli è emerso che la Dama Bianca, una volta sbarcata in Italia intendeva proseguire in treno per Napoli. Ma non prima di aver consegnato i bagagli con la droga a un corriere che avrebbe dovuto incontrare probabilmente nelle vicinanze dell’aeroporto di Fiumicino.

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