“Con il piano lavoro del Governo si porta a compimento un disegno di congedo dalla civiltà del lavoro, di universalizzazione della forma di precarietà“. Così Nichi Vendola, leader di Sel, commenta da Napoli le riforme annunciate dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. “Le forme di contratto a tempo determinato – ha proseguito Vendola – previste nel piano determineranno non nuovi posti di lavoro, ma la morte del lavoro come fondamento dell’autonomia dell’esistenza individuale. Il lavoro più povero – continua – produce un sistema produttivo più povero”. Per il Governatore della Puglia, tuttavia, il piano di riforme presentato dal premier non è da bocciare in toto: “Bisogna comunque rilanciare nell’interlocuzione col Governo e con Renzi. Alcuni segnali positivi ci sono: alleggerire il lavoro, e speriamo le pensioni, dal sovraccarico fiscale tassando la rendita finanziaria mi pare giusto. Sono giuste pure le 85 euro in busta paga – afferma – per chi ce l’ha, ma bisognerebbe metterle pure a chi la busta paga non ce l’ha, occuparsi di pensionati e di precari” di Andrea Postiglione
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