Telefonata pirotecnica dell’europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio, agli uffici della Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), l’organo costituzionale che Matteo Renzi e il commissario della spending review, Carlo Cottarelli, vorrebbero abolire. Il politico del Carroccio, ospite negli studi de “La Zanzara” (Radio24), definisce Renzi “presidente del consiglio di Paperopoli”, rivendicando la secessione come soluzione a tutti i mali (“Ma nel Regno delle Due Sicile ci vanno i terùn”). Rivolge quindi un appello al leader del M5S: “Grillo, vieni con noi, dacci una mano a fare questa secessione, così le tue truppe, anche se non capiscono un cazzo e sono chiaramente molto ignoranti, incrementano il nostro esercito di quattro gattuzzi.“. E dedica alcune parole anche all’ex ministro dell’Integrazione: “Cara signora Kyenge, rimettiti a parlare, perché da quando non dici più le tue cazzate quotidiane contro di noi, non abbiamo più una spinta elettorale. Renzi è un gran figlio di zoccola perché ci ha tolto questo personaggio“. L’europarlamentare poi chiama la sede della Cnel e parla con Valerio Gironi, portavoce di Antonio Marzano, presidente del Cnel. Gironi si sfoga: “Non abbiamo ancora notizia diretta dell’abolizione dell’ente, perché c’è poca buona creanza nell’avvertire. Ma sarà un iter lungo, come quello per l’abolizione del Senato. Forse succederà nel 2015, ma non so… ci sono alcune cose della politica che mi sfuggono”. Pungolato da Borghezio, Gironi rincara: “Io perderò di sicuro il posto di lavoro. Gli altri sono dipendenti pubblici, che credo verranno riallocati. In realtà,l’80 del bilancio del Cnel sono gli stipendi dei dipendenti, quindi non è così vero che si risparmieranno 20 milioni di euro. I dipendenti del Cnel o qui o da un’altra parte devi sempre pagarli”. “Continuano sempre a non fare un cazzo da un’altra parte. La sigla Cnel per me vuol dire “Cazzeggiare e non lavorare”” – commenta il leghista, che si lancia in un sanguigno monologo sull’inutilità del Cnel – “Questo pirla qua di Paperopoli (Renzi, ndr) adesso si è deciso in ritardo, ma il Cnel andava abolito 50 anni fa. E’ stata una grande stronzata dei padri costituzionali, questa è la verità!”. E urla più volte, tra le risate dei conduttori: “Il Cnel non serve a un cazzo!”. Gironi non si scompone: “Quella di Borghezio è un’opinione rispettabilissima“. Ma alla domanda di Cruciani sulla reazione del presidente Marzano alla presunta abolizione del Cnel, interrompe la telefonata di Gisella Ruccia
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