Cronaca

Federica Gagliardi, la dama bianca cocaina e il pesce surgelato di Lavitola

E’ una strana storia quella di Federica Gagliardi, 31 anni, nota come la dama bianca e pizzicata – giovedì scorso – dopo essere sbarcata da un volo partito da Caracas all’aeroporto di Fiumicino con un trolley imbottito con 24 chili di cocaina purissima. La dama bianca-cocaina sembra al centro di una fitta rete di insospettabili e broker.

Era il volto “pulito” del narcotraffico internazionale – secondo i magistrati – un sistema coperto che rifornisce il livello alto: politici, imprenditori, industriali, alta società, mondo dello spettacolo con connessioni e vicinanze ai clan. Alla luce del ritrovamento dell’ingente quantitativo di polvere bianca si affollano i sospetti sulla dama bianca-cocaina entrata nel gossip nazionale quando spuntò come una venere accanto all’ex premier Silvio Berlusconi a Toronto, in uno dei suoi tanti viaggi diplomatici che seguirono quelli in Canada, in Brasile e a Panama.

In uno di quei viaggi con Federica Gagliardi c’era anche Valter Lavitola, quest’ultimo, come riferì la sorella, a parte i tanti interessi in Sud America, come l’acquisto di una fazenda, aveva messo su una serie di attività e tra le tante c’era anche una società che commercializzava pesce surgelato. E aggiunse sibillina: “Cosa davvero curiosa e singolare. Mi ha molto incuriosito anche quando scattarono le ispezioni ai carichi: ogni surgelato venne controllato. Chissà perché! Chissà veramente a cosa serviva questa attività…”. Ci siamo capiti. C’è tanto spazio nella pancia dei pesci surgelati, si può nascondere o occultare molto.

Dubbi, perplessità e tante domande. Ad esempio non si capisce a che titolo fossero presenti la dama bianca-cocaina e l’ex direttore dell’Avanti nello staff dell’ex presidente del Consiglio. Imbucati su voli di Stato e coperti dall’immunità diplomatica. All’ombra di un così ferreo schermo protettivo chiunque poteva – forse all’insaputa dell’ex premier – organizzare e portare a termine ogni tipo di traffici. Due indagini condotte dalla Procura di Napoli che s’incontrano. La prima è affidata ai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che stanno tentando di far luce anche sul perché la Gagliardi facesse parte della spedizione diplomatica internazionale del nostro Stato. L’altra inchiesta condotta dal pm anticamorra Pierpaolo Filippelli punta ad approfondire i legami tra clan della camorra vesuviana ed i narcos sudamericani. Scenari inquietanti o meglio allarmanti.

La dama bianca-cocaina si è sfogata dicendo come qualcuno l’ha voluta incastrare, un intrigo internazionale alle sue spalle che punta diritto a Silvio Berlusconi. Vicenda incandescente. Che c’entra il leader di Forza Italia e aspirante candidato alle Europee con questa storia? Perché fare un riferimento diretto e immediato all’ex capo del Consiglio dei ministri? Misteri. L’arresto di Federica Gagliardi, che, va detto, è un’incensurata e frequentatrice di salotti importanti, ha subito mostrato un profondo stato di prostrazione e sofferenza dietro le sbarre del carcere femminile dove è reclusa. Insomma potrebbe farle maturare l’ipotesi di collaborare con i giudici. E’ chiaro che la rete di insospettabili, le loro coperture improvvisamente sarebbe seriamente a rischio. Le conseguenza neppure si posso immaginare. Il tempo delle protezioni sembra  finito, o quanto meno quel potere così capillare e infiltrato nei gangli dello Stato non regge più come un tempo. Non so se ci troviamo all’alba di un nuovo mattino ma qualcosa sta accadendo.