Cara Signora Ministro Roberta Pinotti, sarà per i numerosi anni che tengo, ma non riesco ad accettare d’emblée l’idea di una donna che nel nostro governo sia responsabile della guerra, pardòn della difesa!
È vero che lei Signora, si è già trovata parecchie volte a ricoprire incarichi politici legati al quel Ministero, infatti, sfogliando il suo curriculum, si vieni a scoprire che già nel 2006 ella fu la prima donna, nella storia del governo italiano, a ricoprire la Presidenza della Commissione di Difesa. Un anno dopo, eccola con il ruolo di Ministro della difesa del Governo Ombra del Partito Democratico. ‘Ombra’ vuol dire zona buia, impalpabile, cioè un ruolo metafisico, ma l’importante è cominciare! Di lì a poco lei, Signora, di fatto, viene scelta come capo dipartimento del Pd alla difesa sotto l’egida di Dario Franceschini, poi nel 2009 ottiene l’incarico di Presidente Nazionale del forum Difesa del Pd. Ciò dimostra che basta saper attendere e poi l’ombra si dissolve, e appaiono gli incarichi che contano! E l’ascesa continua, tanto per cominciare passa qualche mese ed ecco che l’onorevole Roberta Pinotti viene nominata sottosegretario di stato al Ministero della Difesa, il tutto sotto il Ministro Mario Mauro nel Governo Letta. Altra breve rincorsa ed ecco che la nostra Roberta Pinotti viene scelta dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi per il suo Governo come Ministro della Difesa! Alleluia!
Ma che cosa, signora Ministro, mi impone di non tenere fiducia verso la sua onorevole persona? E subito detto, a dimostrazione del mio giudizio negativo, voglio ricordarle le risposte date alla giornalista Latella di Sky Tg24 di qualche giorno fa che le chiedeva: “Signora Ministro che risposta devo dare ai miei ascoltatori che insistono per sapere quali programmi avete a proposito degli aerei cacciabombardieri F35, pensate di bloccare gli acquisti? E se sì, che dimensione avrebbe il taglio?”. E la risposta è stata: “Guardi, io capisco come tutti si facciano questa domanda, l’F35 è, nell’immaginario collettivo, il nemico, l’aggressività per eccellenza!”.
E la giornalista di rimando: “Ma, noi che non siamo questa grande potenza, che c’importa di avere 100 cacciabombardieri?”.
“Tanto per cominciare io ho dichiarato subito che l’acquisto di quegli aerei si può tagliare, si può rivedere, ma la domanda che noi dobbiamo porci è ‘ci serve l’aeronautica’? E se è sì, di quanti aerei dobbiamo disporre? Ci sono delle minacce per cui l’aereonautica ci serve? E sulla base di questo, quale protezione ci può servire? Se non ti fai prima le domande è difficile poi dire 90, 30, 10, zero! Quello che io credo sia importante è aspettare! Perché c’è un impegno che il governo ha assunto con il Parlamento dato che c’è un’indagine conoscitiva in corso proprio per avere le considerazioni del Parlamento!”
A questo punto se ci permette, Onorevole Pinotti, io chiedo: “Da quanto tempo state facendo inchiesta per conoscere l’utilità o meno di quest’arma d’aggressione fondamentale? Il problema se non sbaglio è sul tavolo delle inchieste in atto ormai da più di 15 anni, cioè dal giorno in cui Berlusconi, allora al governo, aveva steso e firmato con la Lockheed Martin un contratto d’acquisto degli aerei d’attacco super, le meglio disponibili sul mercato delle macchine da guerra!”
Il prezzo per ogni aereo F35 è dai 99 ai 106 milioni di euro, il tutto moltiplicato per 90. Numero fissato nell’ultimo incontro, parliamo di 9 miliardi di euro. Una sberla non da poco!
Ma voi del Governo avete vagliato con attenzione che cosa significhino per la nostra economia quei miliardi che il nostro Governo si è impegnato a versare alla casa costruttrice americana?
Nove miliardi senza contare le spese di manutenzione e i costi di gestione, come dire stipendi per piloti, collaudatori, hangar e servizi annessi. Una cifra che basterebbe a ridare fiato a qualche milione di operai rimasti senza lavoro, ai cassa-integrati e agli esodati!
Certo, certo, capisco!
Come lei, signora, dichiarava nella sua intervista, l’importante è fare prima un’inchiesta e sperare che ci offra un buon responso! Ma, come leggevo a proposito delle cariche inerenti la Difesa da lei ricoperte fin dal 2001, in tutti quegl’anni avrà pur sentito parlare delle notizie poco rassicuranti che da tempo girano su la straordinaria macchina volante dal nome in codice fulmine di guerra!? No? E se sì, cosa ne ha dedotto, almeno sul piano personale? S’era da fare quel contratto o è stato un azzardo da incoscienti? Non mi dica che le occorre un’altra inchiesta? Guardi, Signora Ministro, voglio proprio aiutarla! Ma prima devo esprimere un pensiero. Spero che nei vari uffici del Ministero competente vi giungano i giornali da ogni dove, stampati in tutto il globo che trattano dei problemi gravi che riguardano guerre e congegni bellici in genere! Sì? bene! E allora avrà ricevuto senz’altro il risultato della prima analisi sull’efficacia dell’aereo in questione direttamente dal Pentagono, i cui risultati sono stati pubblicati sui più importanti giornali del mondo l’anno scorso, compresi quelli italiani a partire da Repubblica, ma che ha avuto anticipi clamorosi già nei dieci anni passati. Spero che in quel tempo lei si sia trovata nel suo ufficio o almeno nei paraggi!
Ora i problemi dell’F35, ci avvertiva la comunicazione ufficiale dello Stato americano, sono molto più seri di quanto si pensasse finora. Il costruttore, la Lockheed Martin, l’aveva esaltato come miglior caccia possibile al mondo, ma un nuovo rapporto del Pentagono, di cui parla ampiamente Spiegel online, scrive che il jet, ordinato anche dall’Aeronautica militare italiana, potrebbe addirittura rivelarsi inferiore in termini di efficacia e potenza ai caccia delle generazioni precedenti, attenta! Signora Ministro, si sta parlando di aerei ancora in servizio in tutto il mondo! E come mai c’è tanto disprezzo proprio da parte americana? Forse Niente di preoccupante per il governo Italiano, ma il fatto è che gli F35, durante un numero svariato di collaudi hanno fatto registrare una serie di difetti gravi e tuttora non risolti nei prototipi. Attenzione! E’ sempre il quartier generale della Difesa americana che parla! Ripeto, difetti in parte non eliminabili perché legati strutturalmente al progetto stesso.
E lei, Signora Ministro, ha bisogno di un’altra inchiesta, magari personale, per sapere la verità? Non le basta scoprire che quel miracolo di aggressione fulminante che abbiamo comprato si sta dimostrando un bidone volante? Ah, lei non ne sapeva niente? No, Signora , non è possibile! È la prima volta che ne sente parlare? Eh… no! Come ha detto? Le era sfuggito? Ma no! Lo sapeva! Ma come mai non ne ha mai parlato, specie durante certe interviste come quella che abbiamo riportato all’inizio del nostro discorso? Bastava che lei, Signora Ministro, aggiungesse: ‘Sì, dobbiamo aspettare per ottenere un responso plausibile, ma in verità abbiamo poche speranze che questo avvenga, giacché le dichiarazioni dei controllori delle forze armate Usa parlano chiaro! Il difetto macroscopico di questi aerei sta soprattutto nella versione a decollo corto o verticale per le portaerei e in quella più leggera, a decollo normale per l’uso da basi terrestri.’
Oh, finalmente ammette qualche brandello di verità Signora!
– Sì, va bene, ma è risaputo che i prototipi al proprio esordio manifestano sempre qualche difficoltà!
Signora, che dice? Qui siamo di fronte ad un aereo che da dieci anni e più sta tentando un equilibrio di volo, ma ciò nonostante continua inesorabilmente a toppare! Per di più la visibilità posteriore dell’F35 è pessima, per cui in un duello aereo il ‘Joint strike fighter’ se la vedrebbe malissimo con i caccia oggi in servizio, sebbene progettati ed entrati in vigore addirittura decenni fa.
No, ma questa è grossa! – esclama la signora – Lei mi vorrebbe far credere che se si ponessero l’uno contro l’altro in una sfida all’ultimo sangue, lo Joint strike fighter contro qualunque altro aereo da guerra in circolazione, l’F35 finirebbe sempre perdente e distrutto?
Sì, ha capito bene!
– No!? Lei adesso sta esagerando!
Niente affatto, la stessa prova, dicono i tecnici di controllo Usa, la si potrebbe mettere in atto contro gli F15, F18 e F16 americani, ai Sukhoi 30 russi, passando probabilmente per l’Eurofighter Typhoon anglotedescoitaliano, il Saab JAS 39 Gripen svedese, lo J-10 ‘dragone possente’ cinese, tutti, sarebbero in grado di distruggere il nostro prototipo dato per invincibile! E vuol sapere il massimo della beffa?
La signora indignata risponde: “Non mi interessa, ma me la dica lo stesso!”
E’ confermata l’insufficiente protezione dell’aereo dal rischio dei fulmini.
Cosa vuol dire? – esclama la Signora.
Significa che se durante una tempesta il cielo viene attraversato da saette che colpiscono aerei anche di linea senza causarne l’abbattimento, nel caso dell’F35, verrebbe sicuramente colpito da fulmini e distrutto! È davvero paradossale che il Joint strike fighter terrestre venga distrutto da un fulmine atmosferico!
– È incredibile!
Ma per voi non c’è nessun pericolo, tanto se non ho capito male, il vostro slogan è ASPETTARE, aspettare il risultato delle inchieste, farne delle altre, proporne delle nuove di controllo, una commissione di saggi e alla fine tornarsene a casa con l’auto blu!
– Ma non dica sciocchezze! Auto blu!? Abbiamo deciso di venderle tutte!
Tutte? Proprio tutte?
– Almeno un centinaio!
Un centinaio su quante?
– Così su due piedi non saprei!
Beh, glielo dico io… 56.000! Le auto blu che rimarranno eternamente in circolazione saranno 56.000! Auguri Signora! Evviva!
– La smetta di prendersi gioco di me! Non glielo permettooooooo!
Zitta! Parli piano, potrebbero svegliarsi!
– Chi?
I cittadini! Sono tanti sa!? E se si svegliano tutti insieme sono disastri!