La vittima è un 26enne con pochi precedenti penali. Gli hanno sparato mentre stava caricando la spesa sull'auto nel parcheggio del centro commerciale. I carabinieri: "Nessuna ipotesi esclusa"
Ucciso a colpi di pistola davanti al supermercato, mentre stava sistemando la spesa nell’auto. E’ accaduto nel parcheggio del Conad di Misano Adriatico (in provincia di Rimini). A rimanere a terra senza vita, davanti agli occhi della moglie incinta e dei due figli, Nimet Ziberi, un 26enne di origini albanesi: è stato colpito con sei proiettili. Al caso stanno indagando i carabinieri, la cui stazione locale si trova tra l’altro a pochi metri di distanza. “Al momento stiamo lavorando e non escludiamo nessun tipo di ipotesi – commenta Luigi Grasso, comandante dei carabinieri della provincia di Rimini – Sono diverse le attività di indagine che stiamo svolgendo per accertare quali possano essere i moventi dell’omicidio”. Sul luogo è arrivato anche il sostituto procuratore Marino Cerioni.
La vittima non abitava più a Misano Adriatico, ma si era trasferita da un po’ di tempo nel comune di San Clemente, a una decina di chilometri. Sposato con un’italiana, non aveva precedenti penali di particolare gravità. Secondo un’ipotesi di ricostruzione dei fatti, intorno alle 11 Ziberi incontra nel supermercato l’uomo che poi gli avrebbe sparato e lì inizia una discussione. Le motivazione del contrasto risalgono a un evento precedente. Un paio di mesi fa, infatti, pare che l’assassino aggredì, spaccandogli una bottiglia di vetro in testa, il fratello di Ziberi. I due iniziano a discutere all’interno del Conad, e dopo qualche insulto ritornano dalle rispettive mogli. Appena termina di fare la spesa, la vittima con la sua famiglia torna verso la sua auto. A quel punto l’uomo si avvicina e chiede a Ziberi di poter continuare la discussione. Volano altre offese fino a che l’assassino estrae la pistola e gli spara sei colpi al torace. L’auto con a bordo il killer si allontana con calma, prendendo l’unica uscita del parcheggio.
Secondo alcune indiscrezioni, non ancora confermate dai carabinieri, l’omicida era sul luogo del delitto insieme alla moglie. Si suppone che potrebbe scattare anche per lei un fermo. I carabinieri non intendono sottovalutare la questione. L’ipotesi che sia stata soltanto una reazione per un semplice litigio non è scontata. Ci potrebbero essere anche altri motivi alla base dell’omicidio. “Cerchiamo di capire qual è la situazione – commenta il sindaco di Misano Adriatico Stefano Giannini – Dalle prime notizie che ho ricevuto non sembrerebbe un delitto che abbia a che fare con l’ambiente della malavita. Forse più che altro si potrebbe considerare un omicidio d’impeto. Ma sono mie supposizioni. Le indagini dei carabinieri sono già ben indirizzate. Vedremo quali saranno i risvolti della vicenda”.