Il presidente della Repubblica, con un messaggio inviato all'Associazione Luca Coscioni e al comitato promotore Eutanasia Legale, sottolinea che il dibattito riguarda "migliaia di malati terminali in Italia”. L'Associazione: "Ogni anno mille malati si suicidano"
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano lancia un appello alla politica perché affronti il tema dell’eutanasia. ”Il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee sulle condizioni estreme di migliaia di malati terminali in Italia”. Questo il messaggio del presidente della Repubblica inviato all’incontro dell’Associazione Luca Coscioni e del comitato promotore Eutanasia Legale.
”Drammatici nella loro obbiettiva eloquenza – continua il presidente della Repubblica – sono d’altronde i dati resi noti da diversi istituti che seguono il fenomeno della condizione estrema di migliaia di malati terminali in Italia”. L’esortazione di Napolitano appare ancora più urgente di fronte ai dati Istat riportati dall’Associazione Luca Coscioni e dal comitato promotore Eutanasia Legale. “Secondo l’Istituto in questi dieci anni si sono verificati in Italia 10.000 suicidi e oltre 10.000 tentati suicidi di malati”. Praticamente “mille l’anno“. A dirlo è il consigliere generale dell’Associazione, Carlo Troilo, nel corso di una conferenza stampa per chiedere al Parlamento l’avvio di un’indagine conoscitiva su come si muore in Italia e per riprendere l’esame dei progetti di legge sul fine vita.
Troilo spiega come è giunto al risultato dei 1.000 suicidi l’anno: “Ho proceduto in modo induttivo. Nel 2008 i suicidi sono 2.828; 1.316 hanno come movente le malattie, fisiche e psichiche; 463 hanno altri moventi (motivi d’onore, affettivi o economici); per 1.049 il motivo è ignoto o non indicato. Ipotizzando, certamente per difetto – spiega – che metà dei suicidi per malattie avrebbero preferito, grazie all’eutanasia, morire serenamente e senza sofferenze nel proprio letto, vicino ai propri cari, siamo a 658”. “Facendo la stessa ipotesi per i suicidi di cui non si conosce il movente (1.049) – aggiunge Troilo – la metà dà 524. Sommando le due cifre, si giunge a 1.182. Dunque parlando di 1.000 suicidi, ho fatto una ulteriore tara ai dati. Lo stesso ragionamento si può utilizzare per i tentati suicidi, che sono più numerosi (3.327 contro 2.828); dunque – sottolinea Troilo – in questo caso avrei potuto dire più di 1.000”.