Cresce l’offerta ludica in Italia e si moltiplicano in tutta la penisola le manifestazioni che attirano decine di migliaia di persone per giocare insieme.

Stiamo parlando di quelli che io chiamo giochi-giochi, cioè i giochi che gioca la gente, i bambini, le famiglie, i gruppi di amici, gli esperti (o gamers che dir si voglia).

Insomma ci si siede attorno a un tavolo in compagnia, si apre una scatola e si gioca. Ah, finalmente! Finalmente entro in un universo in cui mi sento a mio agio, ne conosco le regole, so quello che mi può succedere. Diceva Alex Randolph, padre riconosciuto degli autori di giochi, che i giochi sono attività inutili ma necessarie, come la musica e la poesia, e ci aiutano a vivere meglio. E diceva che nei giochi è insito il concetto di giustizia, che così spesso manca nella vita reale: in qualche modo i giochi sarebbero come la vita dovrebbe essere. Grazie a un intervento di Randolph in un convegno internazionale sul gioco che si è svolto nel 1985 a Venezia ci si può fare un’idea della sua “poetica”. 

giochiE il prossimo incontro sarà il 5 e 6 aprile alla Fiera di Modena, in occasione di Play 2014, una delle manifestazioni più interessanti del circuito, che attira appassionati un po’ da tutta Italia. La organizza, su base volontaristica, il Club TreEmme in collaborazione con la Tana dei Goblin e tante altre associazioni ludiche italiane. Da notare che il TreEmme è uno dei più longevi sodalizi italiani di giochi, fondato nel 1981, ha organizzato la cosiddetta ModCon (una convention di “hard gamers”, in sostanza ruolo, tridimensionale e simulazione) dal 1985 evolvendo poi negli anni – ci racconta Andrea Ligabue, ludologo del gruppo – con l’apertura sempre maggiore a tutte le altre tipologie di gioco, fino a trasformarsi nell’attuale Play nel 2008.

E Play 2014 ci offre giochi da tavolo, di ruolo, di carte collezionabili, di miniature, dal vivo, cosplay, animazioni, giochi per bambini, incontri, tornei, scuole, presentazioni di novità e chi più ne ha più ne metta. Ma se proprio dovessimo scegliere un evento, direi che quest’anno l’accento sarà posto sui festeggiamenti per il quarantennale di Dungeons & Dragons. Capostipite dei giochi di ruolo, ideato da Gary Gygax (sulla cui storia magari ritorneremo) e pubblicato in Usa nel 1974 da Tsr (Tactica Studies Rules), Dungeons & Dragons comunemente si abbrevia in D&D. Dungeon vuol dire “segreta”, s’intende tenebrosa, di un castello, ma può essere un sotterraneo qualsiasi, purché tenebroso, Dragon non vuol dire “dragone” bensì “drago”. Dungeons & Dragons dunque allude a ingredienti di storie fantastiche, medievaleggianti, e tematicamente rientra nel filone dei giochi fantasy. Negli anni il corpo delle regole si è evoluto e gli accessori di gioco si sono moltiplicati e molti altri autori si sono avvicendati alla realizzazione di supplementi, manuali e avventure.

La storia delle manifestazioni ludiche italiane comincia sul finire degli anni Ottanta ed è una storia per certi versi interessante. Festival Italiano dei giochi, Lucca Comics & Games, Play, ma oggi anche Torino Comics, Romics, Games Week, Napoli Comicon, Cartoomics/Ludica e tante tante altre, piccole o grandi manifestazioni. Certamente torneremo a parlarne.

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