“Se lo raccontate, vi boccio”. La minaccia, pronunciata da una insegnante ora accusata di violenza privata, era diretta a due studentesse, di cui una minorenne, perché non raccontassero che la professoressa le aveva portate in un club per scambisti. La storia, ambientata a Ivrea e raccontata oggi dalla Stampa, è finita in tribunale. La bella e giovane docente, dal fisico slanciato e i tacchi da 12, e le due ragazzine avevano passato una serata hot in un club privé del Torinese.
La vicenda, che risale al giugno 2010, è stata ricostruita ieri al Tribunale di Ivrea, dove si è aperto il processo scaturito dalla denuncia della direttrice della scuola, un istituto professionale. La storia di quella serata, che doveva rimanere segreta, le era infatti arrivata all’orecchio tra le battute e i pettegolezzi. La docente sotto accusa, accompagnata dal suo avvocato, ha ascoltato la testimonianza dell’amico che quella sera le portò nel locale di scambisti. “Non sapevo che una delle due fosse minorenne”, ha riferito l’uomo, sostenendo che era stata l’amica insegnante a presentargli le due giovani.
Interpellata dall’Ansa la direttrice esclude qualsiasi responsabilità dell’istituto: “La scuola che dirigo non c’entra nulla con tutta questa storia, mezzora dopo averla denunciata ho licenziato quell’insegnante. Quando la voce di quella serata hard è diventata più che un pettegolezzo – si limita ad aggiungere la preside – ho convocato le due studentesse, che mi hanno confermato di essere state in quel locale accompagnate dall’insegnante”.
“Quelle due studentesse si sono recate nel club, ma non sono mai entrate nel privé. Erano lì solo per curiosità: chiederò al giudice che vengano ascoltate” dice Stefano Catalano, l’avvocato che difende l’insegnante. “È un’accusa priva di fondamento – aggiunge il legale – per violenza privata s’intende impedire qualcosa a qualcuno con la forza, non a parole”. Tanto più, sostiene ancora l’avvocato Catalano, che “l’insegnante non avrebbe potuto comunque bocciare le due studentesse: i fatti si sono svolti a giugno inoltrato – dice – e i registri per l’ammissione agli esami erano già stati compilati. La mia assistita venne sì licenziata dalla scuola – conclude il legale – peccato che il licenziamento venne impugnato e la mia assistita non solo vinse la causa, ma venne anche risarcita economicamente”.
Cronaca
Portò studentesse in club per scambisti e poi le minacciò, professoressa a processo
La storia, ambientata a Ivrea e raccontata oggi dalla Stampa, è finita in tribunale. La bella e giovane docente, dal fisico slanciato e i tacchi da 12, e le due ragazzine avevano passato una serata hot in un club privé del Torinese. Quando la preside dell'istituto lo ha saputo ha licenziato la docente e denunciato tutto. L'avvocato: "È un’accusa priva di fondamento. La mia assistita venne sì licenziata dalla scuola peccato che il licenziamento venne impugnato e la mia assistita non solo vinse la causa, ma venne anche risarcita economicamente"
“Se lo raccontate, vi boccio”. La minaccia, pronunciata da una insegnante ora accusata di violenza privata, era diretta a due studentesse, di cui una minorenne, perché non raccontassero che la professoressa le aveva portate in un club per scambisti. La storia, ambientata a Ivrea e raccontata oggi dalla Stampa, è finita in tribunale. La bella e giovane docente, dal fisico slanciato e i tacchi da 12, e le due ragazzine avevano passato una serata hot in un club privé del Torinese.
La vicenda, che risale al giugno 2010, è stata ricostruita ieri al Tribunale di Ivrea, dove si è aperto il processo scaturito dalla denuncia della direttrice della scuola, un istituto professionale. La storia di quella serata, che doveva rimanere segreta, le era infatti arrivata all’orecchio tra le battute e i pettegolezzi. La docente sotto accusa, accompagnata dal suo avvocato, ha ascoltato la testimonianza dell’amico che quella sera le portò nel locale di scambisti. “Non sapevo che una delle due fosse minorenne”, ha riferito l’uomo, sostenendo che era stata l’amica insegnante a presentargli le due giovani.
Interpellata dall’Ansa la direttrice esclude qualsiasi responsabilità dell’istituto: “La scuola che dirigo non c’entra nulla con tutta questa storia, mezzora dopo averla denunciata ho licenziato quell’insegnante. Quando la voce di quella serata hard è diventata più che un pettegolezzo – si limita ad aggiungere la preside – ho convocato le due studentesse, che mi hanno confermato di essere state in quel locale accompagnate dall’insegnante”.
“Quelle due studentesse si sono recate nel club, ma non sono mai entrate nel privé. Erano lì solo per curiosità: chiederò al giudice che vengano ascoltate” dice Stefano Catalano, l’avvocato che difende l’insegnante. “È un’accusa priva di fondamento – aggiunge il legale – per violenza privata s’intende impedire qualcosa a qualcuno con la forza, non a parole”. Tanto più, sostiene ancora l’avvocato Catalano, che “l’insegnante non avrebbe potuto comunque bocciare le due studentesse: i fatti si sono svolti a giugno inoltrato – dice – e i registri per l’ammissione agli esami erano già stati compilati. La mia assistita venne sì licenziata dalla scuola – conclude il legale – peccato che il licenziamento venne impugnato e la mia assistita non solo vinse la causa, ma venne anche risarcita economicamente”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.