Il direttore de Il Giornale: "Fa bene la Santanchè a fare una petizione per la grazia. I dirigenti devono capire che Forza Italia è Berlusconi". E sulla fetta di partito che ce l'ha con il quotidiano spiega: "Devo soddisfare il mio editore. Su Daniela spesso ci mancano notizie, prendiamo buchi"
Il direttore Alessandro Sallusti è uomo d’azione, va sempre oltre e non tollera pentimenti: “Ho sbagliato? E perché?”.
Il Giornale organizza una raccolta di firme dei “non traditori” per Silvio Berlusconi candidato, ma la casa madre approva?
Non saprei che rispondere.
Beccato, allora.
No, vada piano. Io non ho reazioni perché non ho parlato con Berlusconi, e non mi sbilancio a dire se sia entusiasta o infuriato.
Il partito non apprezza l’attivismo di Sallusti e neanche quello di Daniela Santanchè.
Il Giornale è una famiglia e le nostre non sono logiche di segreteria politica, ma puramente editoriali: se i nostri lettori vogliono manifestare affetto, noi siamo obbligati a offrire un’occasione, a creare un modo, uno spazio.
Ma Forza Italia non tollera la linea Santanchè.
Io posso dire che non diamo sostegni particolari a Daniela, anzi la invito a controllare: spesso prendiamo dei buchi, ci mancano notizie su Santanchè.
Sarà un problema di comunicazione interpersonale.
Ah ah ah. Mi devo preoccupare, dice?
Perché un pezzo di Forza Italia ce l’ha con il Giornale?
Non mi interessa, non mi inoltro nelle beghe interne fra veleni e invidie. Io devo soddisfare il mio editore: se non è contento e se pensa che io sia influenzato dalla Santanchè, può sempre mandarmi via.
Non è successo neppure quando lo voleva Angelino Alfano.
Appunto. E poi i dirigenti di Forza Italia devono capire che i voti sono di Berlusconi, chi lo voleva mummificato se n’è andato via, e per un certo senso ha fatto bene a lasciare quel posto.
Alla fine, il Cavaliere sarà in lista?
Il Giornale coccola i suoi lettori che sono gli elettori di Berlusconi, ma sono consapevole che non sarà facile. La Cassazione, prima o poi, potrebbe confermare l’interdizione ai pubblici uffici, e quello sarebbe un ostacolo pesante.
Anche il commissario europeo per la Giustizia, Viviane Reding, l’ha escluso con un piglio che ai berlusconiani può sembrare spietato.
Il Cavaliere per l’Europa rappresenta un intralcio. Di cosa dovrei sorprendermi?
Cosa consiglia a Berlusconi?
Di insistere, di non mollare. Io se non avessi fatto il matto per la mia condanna, adesso sarei ancora agli arresti domiciliari. La questione è complicata perché il presidente è folle, ma non matto come me. E vuole salvare la sua dignità.
Firmerà per la Grazia?
Certo, ci mancherebbe.
Bene, la Santanchè ha un alleato.
Io non capisco perché Berlusconi non dovrebbe essere d’accordo. Se i cittadini vogliono dare questa testimonianza di vicinanza e attenzione, perché interrompere l’iniziativa?
Ripetiamo: forse perché in Forza Italia ci sono visioni diverse.
Io non le conosco, ne prendo atto.
Il Cavaliere si farà condizionare da Francesca Pascale?
Francesca fa la moglie, la compagna, la fidanzata, la donna che sta accanto a un uomo, ma Berlusconi si fa condizionare solo da se stesso. Dopo svariati anni, almeno questo l’ho capito.
Twitter @Teccecarlo
Da Il Fatto Quotidiano del 18 marzo 2014