Il messaggio di ieri del Presidente Giorgio Napolitano alla conferenza dell’Associazione Luca Coscioni ha riportato alle cronache la questione del trattamento di fine vita e in particolare dell’eutanasia. Mentre ancora si attende una legge sul testamento biologico e giace inevasa la proposta di legge popolare per l’eutanasia, il prof. Umberto Veronesi ha confermato il proprio punto di vista di radicale impronta laica: “Vivere è un diritto, non un dovere; il diritto di morire con dignità è una conquista ancora da fare”. Tema delicato, che richiama sensibilità morali, religiose, filosofiche e non può essere dibattuto che con il supporto di adeguate competenze scientifiche, senza però tralasciare l’evoluzione della coscienza sociale. Ne abbiamo parlato con i cittadini di Bologna. Al microfono di ‘Uomo da marciapiede‘ si susseguono pareri di varia tendenza. Molti sono favorevoli a una legge che dia la possibilità a chi vive una condizione di acuta sofferenza e di malattia gravemente invalidante senza speranza di guarigione – o ai suoi familiari – di decidere la fine della propria esistenza con l’assistenza delle strutture mediche, come avviene in altri paesi d’Europa. Altri considerano quel limite invalicabile sul piano etico, perché “la vita è un bene sacro e indisponibile” e al massimo, in particolari condizioni, si può discutere di poter scegliere “la sospensione delle cure in caso di accanimento terapeutico”. E voi cosa ne pensate? Dite la vostra nei commenti e votando la risposta di sintesi che vi convince di più di Piero Ricca, riprese e montaggio di Giulia Zaccariello
Eutanasia. In linea di principio sei favorevole o contrario?