C’è il caso, come spesso succede, ma c’è anche tanta voglia di fare e scoprire nella vita di Anna Bressanin, 36 anni, giornalista, l’unica italiana a lavorare alla Bbc negli Stati Uniti. Con una formazione da giornalista “tradizionale”, Anna ha lasciato l’Italia e poi l’Europa e si è misurata con quello che la professione è già e sempre più sarà nei prossimi anni: riprese video, montaggio, scrittura per il web. “Sono stata fortunata – dice – Ma soprattutto ho lavorato tanto. Dalle sette della mattina alle nove di sera”.
Anna nasce a Dolo, paesino di 15 mila persone appoggiato sul Naviglio del Brenta. Studia filosofia a Ca’ Foscari e al secondo anno di università approfitta di una borsa di studio e va a Berlino. “All’inizio ero perplessa. Berlino non mi convinceva, mi pareva enorme e triste”, racconta. Quando torna in Italia completa gli studi e sceglie di seguire la sua grande passione: il giornalismo. Frequenta l’Ifg di Urbino ma il soggiorno tedesco le rimane in qualche modo dentro: “Non ero più disposta ad abbandonare la libertà e la voglia di fare che avevo trovato a Berlino”. Dopo una serie di stage – nelle redazioni di Repubblica, Sole 24 Ore e Ansa di Berlino e Bruxelles – arriva la prima vera opportunità: a Euronews, la tv europea, prima con contratti di collaborazione e poi con un’assunzione a tempo indeterminato. Anna si trasferisce a Parigi, quindi nella sede centrale di Lione. E’ qui che conosce un nuovo mezzo.
“Ma era un modo di fare televisione ancora molto tradizionale. Scrivevo i testi sulle immagini girate da altri”. Contemporaneamente alla televisione, Anna fa esperienza anche col microfono. Lavora, per alcuni anni, a Radio Colonia, parte del servizio pubblico tedesco: “La redazione era gentile e preparata. Mi mandavano a seguire i festival di Cannes e Venezia, mi divertivo moltissimo”. Dopo un po’ l’ansia che le aveva fatto lasciare la campagna veneta torna fuori. “Lione non mi bastava più. Avevo un contratto di assunzione francese, che è una cosa meravigliosa, con 40 giorni di vacanze all’anno, gli straordinari, la copertura sanitaria. Ma volevo qualcosa d’altro”. Il qualcosa d’altro arriva nella forma di un corso di formazione di tre mesi che il contratto di Euronews le consente. Anna ci pensa e sceglie la School of Visual Arts di New York. “Decisi di fare filmmaking, montaggio, documentario, perché lì mi sembrava ci fosse il futuro”.
I tre mesi passano però in fretta e Anna si trova presto di fronte alla scelta. Restare negli Stati Uniti o tornare in Europa? La risposta sta nella casa del Bronx dove ora Anna Bressanin vive e da dove ci racconta la sua vita. “Decisi di provare. Mi diedi un anno per capire se poteva funzionare”. In realtà le cose cominciano a funzionare quasi subito. “In tre mesi mi ero già fatta una serie di contatti e clienti che mi permettevano di mantenermi”. Approfittando delle competenze raccolte negli anni, Anna si dedica al giornalismo web, “un settore che qui negli Stati Uniti è in continua espansione e dove le opportunità sono infinite”. L’incontro determinante è quello che fa all’Ona, la conferenza di giornalismo web. “Vidi il banchetto della Bbc. Mi avvicinai e mi presentai. C’era una producer che mi diede il suo biglietto per visita e mi disse di farmi venire delle idee. La sera, a casa, le inviai una mail con due proposte. Le prese entrambe”.
Il primo servizio per Bbc è dedicato a Maria Provenzano, una tassista italiana sposata a New York con un indiano sikh. Da allora sono arrivati tanti altri pezzi – molti approfondimenti, ma anche “breaking news” come le bombe alla maratona di Boston – e soprattutto un modo di lavorare nuovo. “Quando alla Bbc mi danno un incarico, so che dovrò portare a casa diverse cose. Il pezzo per la televisione. Il servizio per la radio. Il video per il web e il testo scritto, sempre per il web”. Per fare tutto questo Anna esce spesso sola, talvolta con un cameraman o con un fonico. “Ma ho imparato a fare le immagini, a montarle, a scrivere per la rete”.
All’inizio non è stato semplice, poi le cose sono venute naturalmente. “In fondo, spiega, è come viviamo la nostra vita di tutti i giorni. Facciamo un video col cellulare e lo mandiamo ai nostri amici. Scattiamo foto, registriamo le voci, le postiamo in rete”. Oggi Anna Bressanin vive in una villetta insieme a un amico americano. Lavora stabilmente a Bbc (unica italiana in tutti gli Stati Uniti), ha un ragazzo che lavora nell’informatica. Non c’è, nelle sue parole, amarezza o rimpianto per l’Italia che si è lasciata dietro. “Partire è stato un fatto naturale, per me e per molti miei amici. Io sono a New York, altri sono ad Amsterdam, Berlino, Alessandria d’Egitto, Barcellona, Londra”. Il posto fisso che ha lasciato in Europa non le interessa più come un tempo. “Qui la vita è dura, ma ci sono anche più opportunità. E rispetto. Un video di tre minuti è pagato duemila dollari. Se lavori bene, riesci a mantenerti”. Non sa, Anna, se resterà a New York. O magari, un giorno, andrà a fare altre cose in qualche altra parte del mondo.