Dovranno parlare le lingue, avere esperienze all’estero e conoscere l’Europa. E naturalmente essere iscritti al blog di Beppe Grillo. Il candidato ideale a 5 stelle per espugnare le istituzioni Ue lo sognano gli amministratori locali e i parlamentari del Movimento 5 stelle che si confrontano periodicamente con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Perché vincere resta l’obiettivo, dicono, ma “basta Iva Zanicchi e poltronifici, i nostri siano più preparati”. Lo staff impegnato nel preparare la campagna elettorale per Bruxelles si riunisce più o meno ogni dieci giorni: la maggior parte delle volte a Milano, ma anche a Roma con colloqui con alcuni deputati e senatori per pianificare interventi sul territorio e soprattutto scegliere i nomi giusti. L’attesa è tutta per le nuove “parlamentarie”, la scelta dei candidati che dovrebbe avvenire a giorni online. Aspettano gli esclusi dalle elezioni del 2013, aspettano i collaboratori in Parlamento e gli attivisti di lunga data. Aspettano anche i consiglieri comunali e regionali che hanno finito il primo mandato. Aspettano i neoarrivati nei meetup, quelli che fiutano una poltrona e uno stipendio sicuro per cinque anni. E pure qualche parente o amico di amico, che punta al biglietto strappato all’ultimo minuto. “Presto, presto sarà spiegato online”, assicurano tutti. Ma quali saranno le regole? Con certezza non lo sa nessuno. L’ipotesi, o la speranza, è che la competizione sia aperta a tutti gli iscritti addirittura fino al giugno 2013 e si farà un doppio turno per favorire una migliore selezione. Nel frattempo solo indiscrezioni e incontri con i leader. Si prepara la campagna elettorale con corsi di comunicazione ad hoc per alcuni parlamentari e per gli amministratori che accompagneranno i candidati in giro per le piazze d’Italia. Senza Grillo, che probabilmente sarà nelle tappe principali nelle regioni e nell’evento finale che qualcuno sogna addirittura a Bruxelles. E una nuova priorità: gli imprenditori di piccola e media impresa e un piano per conquistarli, soprattutto al nord.
Quelli che dicono: “Tanto le liste le fa Grillo”
I più maligni contano i giorni che mancano alla presentazione delle liste (10 aprile prossimo) e dicono che i nomi li faranno direttamente i leader. Il tempo è poco e potrebbe non bastare per dare la possibilità a tutti di organizzarsi. Ma c’è chi è pronto ad assicurare che non sarà così. “Deciderà la rete chi manderemo in Europa”, commenta Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio e tra i partecipanti degli incontri con Grillo e Casaleggio per preparare le Europee. “Ma naturalmente stiamo pensando ad un modo per essere più selettivi sul territorio e scegliere personalità competenti. Magari non mettere online solo il video, ma anche il curriculum. Sarà importante che chi si presenterà alle elezioni parli le lingue e abbia esperienze lavorative oltre confine. Noi ne abbiamo discusso in riunione, ma le regole definitive le deciderà il bando ufficiale”. La prima sfida sarà quella di portare le persone a votare in una consultazione molto spesso dominata dall’astensionismo: “Abbiamo intenzione di puntare tutto sulla partecipazione e la condivisione delle idee. Vogliamo portare la democrazia diretta anche in Europa: solo qualche giorno fa ero a Londra ad un incontro sull’e-democracy. E’ un piccolo passo, ma fuori dall’Italia sono interessati a quello che facciamo”. Le strategie si decidono tra Milano e Roma, in sinergia diretta con gli eletti sul territorio. Partecipano gli amministratori locali, i consiglieri comunali e regionali e dodici tra i parlamentari più fedeli e raccontano che Casaleggio si dice determinato a ottenere una vittoria: “Certo”, conclude Barillari, “il clima tra noi è disteso. C’è la convinzione e la determinazione di rivoltare l’Italia a partire dall’Europa. Non sempre ci sono anche i nazionali, diciamo che negli incontri alla Casaleggio associati facciamo un brain storming e raccontiamo cosa succede sul territorio. Riportiamo critiche e osservazioni che vengono dagli attivisti e lo staff le raccoglie. Così, per migliorarci sempre di più”.
Tour nelle piazze con parlamentari e consiglieri. Si punta a imprenditori
La campagna elettorale sarà nelle piazze, con un occhio speciale alla piccola e media impresa. Al nord è stato incaricato tra gli altri l’ex consigliere comunale di Treviso David Borrelli: in odore di candidatura europea incontra gli imprenditori per presentare il piano a 5 stelle. I parlamentari hanno spiegato il progetto agli attivisti per evitare polemiche e sarebbe previsto persino l’intervento di Casaleggio. I voti arrivano anche da lì. Il resto sarà un tour estenuante in tutte le città della penisola per far fronte alla difficile sfida di maggio prossimo. “Evitare i luoghi chiusi, preferire spazi aperti”, ha detto la fedelissima Barbara Lezzi nell’assemblea organizzativa in Senato. L’anticipazione è quella del “Non ci fermate tour“: i deputati girano l’Italia nei giorni in cui sono stati sospesi. A formarli sono stati i corsi di comunicazione alla Casaleggio associati. Organizzati il lunedì o il venerdì a Milano ogni dieci giorni oppure direttamente a Roma negli uffici parlamentari. Nelle piazze da qui ad aprile, non ci sarà sempre Grillo, ma amministratori locali e parlamentari che accompagneranno direttamente i candidati per farsi conoscere. Ci saranno ad esempio alcuni consiglieri Davide Barillari (Regione Lazio), Vittorio Bertola (Comune di Torino), Davide Bono (candidato in Regione Piemonte) o Massimo Bugani (Comune di Bologna). Tanto per fare qualche nome. Le prove generali si sono viste a Milano lo scorso sabato: sul palco del Parco delle Cave il comizio lo hanno cominciato gli attivisti locali e poi Taverna, Di Battista, Di Stefano e Fico. Ha chiuso Di Maio introducendo Grillo. Un passaggio di testimone impensabile fino a poco tempo fa.
I 7 punti per l’Europa e la formazione in Parlamento
Il programma elettorale è quello che Grillo ha presentato a Genova: i sette punti per l’Europa che vanno dall’abolizione del fiscal compact fino al referendum per uscire dall’euro. “Ci prepariamo da mesi”, dice Manlio Di Stefano, deputato della Commissione esteri, mentre assicura che a Bruxelles andranno per cambiare l’Italia e che questa volta ci saranno le persone giuste: “Alla Camera facciamo dei mini incontri sulle tematiche europee da molto tempo. Stiamo studiando e non ci faremo trovare impreparati. Vogliamo andare nelle istituzioni e rivoltarle dall’interno, andare a vedere cosa c’è dentro. E basta con le facce da Iva Zanicchi: vogliamo mandare in Ue persone di qualità finalmente”. La formazione sarà rivolta soprattutto agli elettori con i post del blog su temi che riguardano euro, economia e politiche da Strasburgo a Bruxelles. Perché questa volta espugnare le istituzioni dal basso sarà ancora più difficile.