Seguendo l'ascesa politica del presidente del Consiglio, Carrai ha sviluppato una fitta rete di incarichi e relazioni economiche: dalle società di comunicazione del Comune a quella dei parcheggi fino ai soldi per il "Big Bang"
“Siamo amici dal 1996, amici veri”. Marco Carrai lo spiega così il rapporto che ha con Matteo Renzi, registrando alla voce “amicizia” quello che in un qualsiasi bilancio andrebbe invece indicato separatamente nelle colonne dare e avere. Lui è della famiglia. Paga a Matteo l’affitto della casa fiorentina e accompagna Agnese, la moglie di Renzi, in Senato ad assistere all’esordio del marito al governo. “Siamo amici”.
Seguendo l’ascesa politica di Renzi, Carrai ha sviluppato una fitta tela di incarichi e relazioni economiche. E più il sole illuminava il politico Renzi più si estendeva l’ombra di Carrai e la sua fama di imprenditore. Insieme hanno ideato, progettato e realizzato l’intero percorso che ha portato l’amico Matteo dalla Provincia di Firenze a Palazzo Chigi.
Nel 2005, anno in cui Renzi è eletto presidente della Provincia, Carrai ottiene il primo e all’epoca suo unico incarico: amministratore delegato della Florence Multimedia. La società creata ad hoc da Renzi per gestire la comunicazione e su cui poi la Corte dei conti aprirà un’inchiesta.
Nel 2007 Carrai avvia quella che diventerà la sua attività principale, fondamentale per la carriera politica di Renzi, dedicandosi alla raccolta fondi a favore dell’amico che vuole diventare sindaco. Crea le prime due associazioni: la Noi Link e Festina Lente. Nel 2009 Renzi conquista Palazzo Vecchio, Carrai comincia a pagare l’affitto di un attico in via degli Alfani (come rivelato da Giacomo Amadori su Libero nei giorni scorsi) e i suoi impegni si moltiplicano rapidamente. Lascia Florence Multimedia e il 18 dicembre 2009 entra in Firenze Parcheggi Spa, società detenuta dal Comune, come amministratore delegato. Formalmente Carrai è inserito dal secondo azionista, il Monte dei Paschi di Siena, all’epoca guidato da Giuseppe Mussari.
Dopo appena tre mesi diventa anche presidente della Imedia Srl, una società fondata insieme a Stefano Passigli, l’editore, già sottosegretario nel governo guidato da Massimo D’Alema e poi nell’esecutivo di Giuliano Amato.
La Imedia Srl chiude le attività in perdita per 51 mila euro. Il liquidatore è Federico Dalgas. Lo stesso Dalgas che nel frattempo è diventato socio di Carrai in un’altra srl: la D&C, una piccola holding. I due hanno ciascuno il 50% ma Carrai è il presidente. Anche questa società chiude in perdita il bilancio 2012: 90 mila euro. A fronte di un capitale sociale di 30 mila euro, detiene il 9% della Kontact di Giorgio Moretti (amministratore delegato di Dedalus Spa) e il 51% della C&T Crossmedia che ha tra i soci anche Chicco Testa e di cui Carrai diventa presidente.
La C&T nel 2012 si aggiudica l’appalto del Comune di Firenze per la gestione delle guide su tablet per il museo di Palazzo Vecchio. Nello stesso anno Renzi contende a Pier Luigi Bersani la candidatura a premier. Il sole sale ma l’ombra si allunga. Carrai crea la fondazione Big Bang, oggi Open, in cui siede, fra l’altro, anche l’attuale ministro Maria Elena Boschi, e diventa consigliere della scuola Holden di Alessandro Baricco. Le primarie del 2012 le vince Bersani. Carrai intanto dà vita ad altre società. La Cambridge Management Consuling e la Yourfuture Srl, entrambe con una quota della Fb Group di Franco Bernabé.
Nell’aprile 2013 viene nominato presidente di Adf, la società che gestisce l’aeroporto di Firenze. A novembre Carrai lascia Firenze Parcheggi e fa il suo ingresso nel cda dell’ente Cassa Risparmio di Firenze. Una fondazione che distribuisce ogni anno 23 milioni di euro sul territorio e ha interessi plurimi. Dei 45,5 milioni investiti in fondi comuni nel 2012, dieci sono stati investiti nel fondo Algebris di David Serra, amico di Renzi e finanziatore del Big Bang. Altri 50 milioni sono investiti nel fondo chiuso F2i di Vito Gamberale. L’Ente ha, inoltre, una partecipazione del 3,3% di Intesa Sanpaolo, l’1% della Cassa Depositi e Prestiti, il 10,25% della Cassa di Risparmio di Firenze e il 17% dell’Adf.
Quando Carrai fa il suo ingresso nel cda, l’ente è presieduto da Jacopo Mazzei, poi costretto a lasciare l’incarico a Giampiero Maracchi. Quando nell’aprile 2013 la Fondazione Big Bang rende noto l’elenco dei finanziatori che hanno versato 600 mila euro per sostenere la campagna elettorale di Renzi, oltre a Carrai e ai 100 mila euro di Serra, figura anche Mazzei con 10 mila euro, seguito da Filippo Landi, Carlo Micheli, Giorgio Colli e Guido Roberto Vitale.
La cassaforte costruita da Carrai, intanto, accompagna Renzi nel tentativo riuscito di conquistare il Pd. Per la campagna elettorale nel 2013, secondo i resoconti che Il Fatto ha verificato, la fondazione ha raccolto 980 mila euro, 300 mila euro in più rispetto all’anno precedente. Ma i finanziatori non sono ancora stati resi noti, probabilmente l’elenco sarà pubblicato il prossimo mese. Ma intanto il nome è cambiato, ora si chiama Open, e nel suo cda sono stati inseriti i nuovi fedelissimi di Renzi: Boschi, Luca Lotti, Alberto Bianchi. E Carrai. L’amico vero.
d.vecchi@ilfattoquotidiano.it
Da Il Fatto Quotidiano del 20 marzo 2014