La leader della Cgil, intervenuta durante il Forum di Confcommercio a Cernobbio, ha spiegato i motivi della sua contrarietà alle nuove norme su contratti a termine e apprendistato: "Alimenta la precarietà". Bonanni (Cisl) intanto critica il numero uno di Confindustria Squinzi che aveva minacciato di spostare da Milano al Canton Ticino il quartier generale di Mapei: "Basta con il populismo"
“Il governo ha esordito bene sul piano dei redditi, ha invece esordito malissimo sul piano delle regole del lavoro“. Il decreto lavoro del governo Renzi (scarica il pdf) non piace a Susanna Camusso. La leader della Cgil, intervenuta durante il Forum di Confcommercio a Cernobbio, ha spiegato i motivi della sua contrarietà alle nuove norme su contratti a termine e apprendistato: “Il problema è che il lavoro in Italia è poco, lo scivolamento verso la povertà non è solo un aspetto di diseguaglianze generali, ma è il frutto di una presenza di lavoro povero e dell’assenza di lavoro. La vera politica del lavoro per cambiare orizzonte è che tutte le risorse disponibili vadano mosse per creare lavoro”.
E la creazione di occupazione, secondo Camusso, non passa da “un decreto che viene fatto sui contratti a termine e sull’apprendistato”: “Non lo condividiamo e lo diciamo con grande serenità. Non si investe in formazione, ma nuovamente sulla precarietà. E’ invece un intervento utile la misura sui contratti di solidarietà“, ha aggiunto Camusso, anticipando che “ci confronteremo con i parlamentari per cercare di modificare il decreto“.
Sempre da Cernobbio il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha risposto a distanza al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che ieri aveva minacciato di spostare da Milano al Canton Ticino il quartier generale di Mapei (azienda che produce materiali chimici per l’edilizia amministrata da Squinzi, ndr), “di fronte a 5 o 6 anni di attesa per poterlo realizzare”. “Basta con il populismo – ha ribattuto Bonanni – Bisogna riprendersi l’alleanza tra lavoratori e imprese. Il populismo ci sta rovinando. Troppi populisti stanno scavando la fossa alle imprese”.