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Sardegna, ‘l’acqua ricorda’ e noi dobbiamo cambiare rotta

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Secondo l’antica saggezza dei sardi l’acqua ricorda. S’abba tenet memoria. Sarebbe a dire che nonostante le siccità, nonostante le costrizioni, nonostante gli interventi, più o meno onnipotenti degli umani, lei ritorna sempre, esattamente, ostinatamente, al suo alveo. 

A farcela ritornare è una specie di istinto primordiale, come un pianto che non si riesce a trattenere. All’uomo spetterebbe di considerare quell’istinto, che è anche suo, della sua carne, e costruire il suo progresso senza che questo diventi una bomba a orologeria.

L’alluvione che ha colpito la Sardegna dimostra quanto possa costare, anche in termini di vittime, lasciare che il proprio territorio divenga il campo di battaglia di una guerra tra lo sviluppo malinteso e le forze della Natura.

S’abba tenet memoria, l’acqua ricorda, e ricorda dove stava il suo letto nonostante le villette a schiera che gli uomini vi hanno costruito sopra.

Lo scrive Marcello Fois nell’introduzione al libro Sei per la Sardegna, edito da Einaudi i cui ricavati vanno alla piccola comunità di Bitti, tra le più colpite nell’alluvione di qualche mese fa.

Il nostro Paese piange, ormai quasi giornalmente, vittime di una guerra che non vediamo, se non per qualche ora di indignazione e stupore nelle immagini di telegiornali che ripetono ogni volta le barzellette di una politica incapace: evento eccezionale, imprevedibile. Ma l’acqua, appunto, ricorda. Vede e condanna la stupidità che ci ha portati a devastare di cemento il nostro territorio, smettendo di prendercene cura. L’acqua ricorda, e ritorna là dove non avremmo dovuto erigere capannoni e centri commerciali, case ed edifici pubblici, a volte scuole e ospedali…

Dobbiamo cambiare rotta, e farlo in fretta. Serve un piano prima nazionale e quindi europeo, che miri alla messa in sicurezza del territorio, alla cura dal dissesto idrogeologico. Servono risorse pubbliche, finalmente investite nell’unica vera grande opera di cui il vecchio continente ha davvero bisogno. Per salvare vite. Creare occupazione sostenibile. Risparmiare denaro.





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