Generali ha versato 3,5 milioni al group ceo Mario Greco per il 2013. Di questi, lo stipendio è di 2,7 milioni complessivi, composti per 1,3 milioni dalla parte fissa e per 1,4 milioni da quella variabile, assegnatagli grazie agli obiettivi raggiunti dalla compagnia, i “migliori risultati degli ultimi 6 anni” aveva spiegato il Leone annunciando i conti del 2013.

Gli altri 800 mila euro che portano al totale di 3,5 milioni sono stati riconosciuti a Greco a titoli di rimborso per i maggiori oneri fiscali legati al bonus di ingresso pattuito nel 2012: oltre agli 1,3 milioni di euro all’arrivo in Generali al manager erano state assegnate 380.868 azioni legate a un vincolo a non vendere (lock up) per metà all’agosto del 2015 e per metà a quello del 2018. Tra l’ingresso di Greco in Generali il primo agosto 2012, quando concordò tale ‘entry bonus’, e l’assemblea di fine aprile 2013 il titolo della compagnia è salito in Borsa del 35% e il rispettivo controvalore delle quote assegnate al manager è passato da 3,8 a 5,3 milioni di euro. Altre azioni legate al piano di incentivazione di lungo termine dei manager e ai risultati raggiunti, per un fair value di oltre 282 mila euro, sono poi previsti per Greco per il 2013 e gli verranno assegnate nel 2016. Al presidente Gabriele Galateri è andato 1 milione di euro.

Dalla relazione sulle remunerazioni di Generali è emerso poi che al direttore generale Sergio Balbinot la compagnia ha versato 3 milioni di compensi nel 2013, 2 dei quali per bonus (1 milione da un piano di incentivazione a lungo termine deciso nel 2011). Emerge poi che il 24 febbraio Generali ha effettivamente presentato ricorso alla sezione Lavoro del Tribunale di Trieste contro l’ex direttore generale Raffaele Agrusti, dopo aver sospeso il pagamento della buonuscita di 6,1 milioni concordata con il manager accanto al compenso per 1 milione previsto per il 2013.

Nella politica di remunerazione delle Generali, oltre ai bonus sono previsti anche dei ‘malus’: Nessun incentivo verrà erogato a un manager in caso di condotte dolose o gravemente colpose o di significativo deterioramento della situazione patrimoniale o finanziaria di Generali, precisa la compagnia nella documentazione sugli stipendi dei manager. Qualsiasi importo erogato, poi, sarà soggetto a clawback nel caso in cui le performance considerate si siano rivelate non durature o effettive per effetto di condotte dolose o gravemente colpose. Inoltre, per ciascun anno viene fissato un livello predefinito dei i Solvency I ratio che, insieme a specifici obiettivi e limiti di rischio, rappresenta una soglia di accesso per la remunerazione variabile sia di breve che di lungo periodo: laddove tale livello non venga raggiunto, non avrà luogo alcuna erogazione.

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