Riceviamo e pubblichiamo la Nota della Dott.ssa Michela De Petris del 2 Aprile 2014
Ogni mio rapporto di lavoro con l’Ospedale San Raffaele è definitivamente interrotto a seguito della risoluzione del contratto.
Dott.sssa Michela De Petris
Riceviamo e pubblichiamo la Nota Stampa IRCCS Ospedale San Raffaele del 25 Marzo 2014
In merito a quanto erroneamente pubblicato su alcuni siti di informazione online, l’Ospedale San Raffaele di Milano precisa:
a) la dottoressa Michela de Petris non è una dipendente dell’Ospedale, ma intrattiene con lo stesso un contratto di consulenza per prestazioni mediche libero professionali da svolgersi in ambulatorio;
b) detto contratto è tuttora in corso, e non vi è mai stato alcun “licenziamento in tronco” della dottoressa;
c) l’attività ambulatoriale si svolge per un pomeriggio ogni due settimane.
L’Ospedale, in merito ad eventuali nuovi approcci terapeutici di natura nutrizionale (anche in campo oncologico), tiene a precisare di non avere pregiudizi; tuttavia, i medici e gli specialisti dell’Istituto ritengono doveroso mantenere un approccio rigoroso e orientare le proprie scelte terapeutiche sulla base degli ultimi risultati e delle più aggiornate informazioni che provengono dalla ricerca scientifica e dai protocolli internazionali.
La Direzione Sanitaria
IRCCS Ospedale San Raffaele
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La notizia sta rimbalzando sul web ed è stata anche attivata una petizione a sostegno di Michela De Petris, licenziata dal San Raffaele di Milano. La dottoressa, dietologa libera professionista anche presso il Centro di Medicina Antroposofica Artemedica, è un’esperta in alimentazione vegetariana, vegana e nella terapia nutrizionale del paziente oncologico.
L’episodio è la partecipazione al programma televisivo Le Iene andato in onda il 5 marzo. Nel servizio di Pablo Trincia, la Dott.ssa De Petris conferma di aver seguito Antonio, malato di tumore. Tra il 2003 e il 2009 Antonio è stato operato due volte per un tumore prima al polmone destro e poi al polmone sinistro e ha seguito un ciclo di chemioterapia. Antonio, nel 2011, ha scoperto di avere una massa tumorale con edema al cervello; si è sottoposto, allora, ad un ciclo di radioterapia. Il tumore grazie a questa cura si è ridotto ma è rimasto un residuo di 2 cm, per cui l’oncologo lo ha invitato a sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia.
Antonio, questa volta, ha deciso di non sottoporsi alla cura, arrendendosi alla malattia. Il figlio, invece, non accettando la decisione del padre, ha cominciato a documentarsi; nel web ha trovato diversi libri, tra i quali The China Study, in cui si parla di una correlazione tra alimentazione e malattia: “Ho scoperto che le proteine animali tendono ad aumentare i fattori di crescita del tumore e si poteva provare a invertire la cosa togliendole via; in questo modo il tumore non avendo nutrimento si spera che muoia o che regredisca.”
Così ha proposto al padre un drastico cambiamento alimentare e Antonio, accettando l’invito del figlio, ha deciso di farsi seguire da una specialista in nutrizione oncologica. E qui entra in ballo la dott.ssa De Petris, la quale ha dato la sua disponibilità a raccontare al programma e agli spettatori i benefici che i suoi pazienti traggono da una dieta vegana tendenzialmente crudista. Lei ha dichiarato di aver seguito Antonio, costruendo per lui, “un programma alimentare bilanciato, vario, che consiste nello spostare il più possibile l’alimentazione sui cibi vegetali. Oramai è evidente e scientificamente provato che le proteine di origine animale e i cibi raffinati infiammano e acidificano l’organismo; più ci spostiamo su una dieta a base vegetale tanto maggiori sono i benefici e le probabilità di guarigione” ha dichiarato la dottoressa.
Dopo tre mesi di cura, il tumore di Antonio è completamente scomparso. Sono passati due anni e mezzo e il tumore non è più tornato. Alla domanda “se l’alimentazione può fare la differenza” la dott.ssa De Petris ha risposto: “Bisogna valutare la gravità della patologia, se ci sono altre patologie concomitanti, ma non c’è una malattia che non trovi giovamento del miglioramento dello stile di vita alimentare. Cambiando alimentazione in tanti casi è possibile guarire da patologie quali allergie, patologie dermatologiche, risponde benissimo il diabete soprattutto di tipo 2, rispondono benissimo le patologie infiammatorie intestinali, colesterolo alto, calcolosi, le malattie autoimmuni, molto spesso, patologie tumorali. Ci sono dei tumori, soprattutto quelli ormonosensibili (mammella, colon, prostata) che possono guarire, e soprattutto, si può ridurre l’incidenza di recidive. Sicuramente migliorare l’alimentazione può rendere più efficace la terapia ufficiale, ridurre gli effetti collaterali e migliorare la prognosi”.
“Se fosse vero che si ottengono buoni risultati con la terapia alimentare allora perché non si applica ovunque” gli ha chiesto allora Pablo Trincia. La dottoressa ha risposto che “purtroppo è ignoranza, è consuetudine e abitudine. Durante la laurea in medicina e chirurgia l’alimentazione non viene minimamente toccata mentre l’alimentazione e il cibo sono prioritari. Le cose stanno cambiando. Si sta verificando una rivoluzione e come tutte le vere rivoluzioni partono dal basso. I pazienti arrivano con il ritaglio del giornale, riportano quello che hanno sentito dire e “obbligano” i medici ad informarsi, ad aggiornarsi, a rimettersi in discussione, a modificare atteggiamenti che spesso sono poco vantaggiosi soprattutto per i pazienti”.
Dopo la puntata è arrivato il comunicato stampa del San Raffaele in cui l’ospedale ha precisato che la dott.ssa De Petris, nell’intervista ha espresso opinioni personali e ha puntualizzato che il caso clinico del servizio si riferisce ad una persona che non è stata seguita dalla dottoressa presso il San Raffaele, ma in altre strutture sanitarie. Dopo pochi giorni il licenziamento! A. Bavaro conclude il suo comunicato dicendo “Michela è una grande professionista. Guardandomi negli occhi mi ha detto che lo rifarebbe altre cento volte, perché è molto più importante informare le persone piuttosto che lasciarle all’oscuro di certe cose così importanti solo per interessi economici”.
Il mio sostegno e la mia stima alla dott.ssa Michela De Petris che ho avuto il piacere di ascoltare in tantissime conferenze.