L’accordo dà il via al progetto di integrazione dei sistemi aeroportuali di Venezia e Verona. In prospettiva la costruzione di un centro unico più ampio ma focalizzato sui due scali veneti
Nasce il polo aeroportuale del Nordest, nuova mossa del Risiko azionario nel controllo delle società di gestione aeroportuali innescato dal processo di privatizzazione degli scali nazionali. L’accordo è tra Save (che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso), Catullo (la società di gestione degli scali di Verona e Brescia) e Camera di commercio, Provincia e Comune di Verona (soci della Catullo spa): dà il via al progetto di integrazione dei sistemi aeroportuali di Venezia e Verona, nella prospettiva della costruzione di un polo unico più ampio ma focalizzato sui due scali veneti.
Così, come ha spiegato Paolo Arena, presidente di Catullo, “gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia potenzieranno la funzione di servizio al Paese e al territorio di riferimento, una area di circa 15 milioni di abitanti, equivalente per caratteristiche alle aree metropolitane europee”. Una nuova mossa nello scacchiere aeroportuale italiano, dopo che lo scorso febbraio Corporacion America dell’argentino Eduardo Eurnekian è diventata con il 33,4% il primo azionista della società di gestione dello scalo di Firenze. Aveva già acquistato a gennaio il 33,4% di Sat (Pisa), e ha ipotecato così il futuro controllo della holding aeroportuale toscana attualmente allo studio.
In entrambi i casi è scattata l’Opa obbligatoria: Corporacion America corrisponderà 13,42 euro per azione (80,7 mln di controvalore massimo) ai soci di AdF che aderiranno, mentre per Sat pagherà 13,15 euro per azione (94,1mln di controvalore massimo). A cedere la quota di AdF a Eurnekian è stato un altro protagonista del Risiko aeroportuale italiano: F2i, il fondo per le infrastrutture guidato da Vito Gamberale, che ha conquistato il controllo della Sagat (Torino Caselle), è presente con una forte quota in Sea (Milano Malpensa e Linate), e dal 2010 controlla Gesac (Napoli Capodichino). Save entrerà nell’azionariato di Catullo con una quota fino al 35%”.
“Costituiremo – ha spiegato il presidente di Catullo, Paolo Arena – una newco con soci Trento, la Camera di Commercio, la Provincia e il Comune di Verona. Save entrerà acquisendo la quota di un socio pubblico come il Comune di Villafranca o privato”. Catullo nominerà presidente e vicepresidente di un Cda di nove componenti, Save l’amministratore delegato e tre consiglieri. “E’ una data storica per il Veneto”, dice il presidente di Save, Enrico Marchi: “E’ il primo passo di un agreement al quale seguiranno altri due passi: entro aprile la firma dell’accordo sugli investimenti, entro il 30 giugno l’assemblea dei soci per l’aumento di capitale che sancirà l’ingresso di Save nell’azionariato di Catullo”. “Dopo tante polemiche sull’aeroporto, questo accordo dimostra che invece si è lavorato bene”, è il commento del sindaco di Verona, Flavio Tosi.