Dietro la locomotiva bianconera, che a Catania trova la sesta vittoria consecutiva, la Roma vince col Chievo e nella corsa al secondo posto prova l'allungo definitivo sul Napoli, sconfitto dalla Fiorentina. SONDAGGIO: quella di Conte è la Juventus più forte del dopoguerra?
LA GIORNATA
Dietro la locomotiva bianconera, che a Catania trova la sesta vittoria consecutiva grazie al sedicesimo gol in campionato di Tevez, la Roma vince col Chievo e nella corsa al secondo posto prova l’allungo definitivo sul Napoli, sconfitto in casa dalla Fiorentina. Cade l’Inter in casa con l’Atalanta, mancando per l’ennesima volta il guizzo decisivo, e vince il Bologna col Cagliari ridisegnando il fondo della classifica. Il pareggio del Milan in casa della Lazio è invece un piccolo cerotto su un’emorragia continua che tecnico e società rossonera non sembrano in grado di bloccare. La noia dell’Olimpico nel posticipo è trasmessa in mondovisione contemporaneamente al pirotecnico 3 a 4 di Real-Barcellona: se il calcio italiano costretto a vivere di diritti tv poi esporta questi spettacoli inguardabili, l’uscita dal tunnel si fa sempre più lontana.
Dopo che nell’anticipo del sabato la Roma era passata a Chievo senza troppa affanni, grazie anche a una fin troppo allegra difesa scaligera, si aspettava la risposta del Napoli. Al San Paolo però la sfida tra le due squadre appena eliminate in Europa League la vince la Fiorentina. Gioca meglio il Napoli, con un uomo in meno per oltre metà partita, ma a pochi minuti dalla fine arriva la beffa di Joaquin. Benitez non può far altro che dispiacersi, mentre Montella parla di “sogno Champions”. Fatica più del previsto la Juve a Catania in un match che Tevez sintetizza efficacemente come “una guerra”, anche per la poca autorevolezza che mostra l’arbitro Damato nel gestire le situazioni di campo. Alla fine ci sono tre espulsi. Il pareggio casalingo del Parma con il Genoa è il diciassettesimo risultato utile consecutivo per la squadra di Donadoni. Adesso per gli emiliani un trittico abbastanza complicato – Juve, Lazio e Napoli, più il recupero con la Roma – ma i punti in cascina sono abbastanza per restare nel gruppo d’assalto all’Europa.
Anche perché l’Inter, dopo sei risultati utili, crolla in casa con l’Atalanta: due pali e due traverse nulla possono contro la doppietta di uno scatenato Bonaventura. Mazzarri, il cui show davanti alle telecamere è oramai uno degli eventi più attesi della domenica, ha cercato di trattenersi, spiegando che ha imparato a sfogarsi la sera da solo a casa. Ma alla fine non è riuscito a non incolpare un suo giocatore per non aver marcato l’avversario nel gol decisivo. Se Bonaventura in Nazionale sembra forse prematuro, anche se non del tutto sbagliato, l’urlo di Immobile si sente oramai fino in Brasile. Il centravanti del Torino con una tripletta ha steso da solo il Livorno – impresa non impossibile in questa stagione – ed è salito a 16 reti in campionato, in compagnia di un certo Tevez. Ha invece mollato il colpo il Verona, terza sconfitta consecutiva per l’altra sorpresa del campionato con Toro e Parma. La squadra di Mandorlini dopo un ottimo girone d’andata e conquistata la salvezza si è rilassata troppo: il 5-0 della Sampdoria è uno di quegli schiaffi che o ti svegliano o ti affondano definitivamente.
Ottima la prestazione del giovane Soriano, curioso l’assist dell’arbitro Calvarese per il 2-0 di Renan. Importante anche la vittoria di rigore del Bologna sul Cagliari, che fa respirare gli emiliani e risucchia gli isolani nella lotta per la retrocessione. La ragazza vestita da sposa che nell’intervallo ha attraversato il terreno del Dall’Ara, prima di essere bloccata dagli steward, non è bastata a rasserenare un ambiente infuocato come quello della tifoseria felsinea, in continua contestazione. Di rigore anche il successo dell’Udinese sul Sassuolo: l’unico buono lo segna Di Natale che festeggia anche il record di presenze in Serie A con la maglia bianconera. Mentre uno a testa lo sbagliano Floccari e lo stesso Di Natale.
IL PERSONAGGIO
Cresciuto nelle giovanili della Juventus, dove sembra destinato a rientrare la prossima stagione, Ciro Immobile dopo essere esploso al Pescara in B con Zeman adesso sta portando in altro il Torino. Due nomi che della Juve sono la nemesi. Capocannoniere del campionato alla pari di un fuoriclasse come Tevez, il 24enne di Torre Annunziata punta a quel titolo di miglior marcatore raggiunto da un italiano per l’ultima volta nel 2011 da Di Natale. Dello splendido campionato granata è l’indiscusso protagonista insieme al suo compagno d’attacco Cerci (11 gol), una riedizione in tono minore dei celebri gemelli del gol Pulici e Graziani. Per adesso sicuro di andare al Mondiale è solo Cerci, ma Ciro, che ha esordito per una ventina di minuti alla sua prima convocazione inizio mese nell’amichevole con la Spagna, spinge forte. E sabato pomeriggio, dopo aver affossato il Livorno con una tripletta, ha lanciato ad alta voce la sua candidatura Mondiale a Prandelli. Al c.t. la bravura di raccoglierla.
LA SPIGOLATURA
Nessuno tocchi l’arbitro Gervasoni. Dopo le assurde quattro giornate di squalifica rifilate a Borja Valerio per avere nella partita col Parma “posto una mano su una spalla dell’Arbitro (Gervasoni ndr) spingendolo”, come da referto del giudice sportivo, la storia potrebbe ripetersi. E’ accaduto a Bologna, nel delicato scontro salvezza tra i padroni di casa e il Cagliari. Nel finale di partita il cagliaritano Dessena protesta con il direttore di gara, che decide di lasciar correre, il centrocampista rossoblù allora prima di allontanarsi batte due volte leggermente sulla spalla dell’arbitro, un delicato pat-pat, nulla più. Apriti cielo, l’intoccabile Gervasoni non ci pensa due volte ed estrae il cartellino rosso. Fosse successo una volta si poteva considerare un eccesso di permalosità. Ma dato che la scena si è ripetuta due volte in un mese, e per di più a seguito gesti che tutti hanno considerato semplici mani posate sul corpo, senza alcuna violenza nemmeno presunta, sembra proprio che l’arbitro Gervasoni abbia deciso di regalarsi una sacralità che pare eccessiva anche per un arbitro di Serie A.
RISULTATI
Torino-Livorno 3-1 (Immobile (T) al 25′ p.t., al 15′ s.t. e al 22′ s.t., Siligardi (L) al 45′ s.t.)
Chievo-Roma 0-2 (Gervinho al 17′ p.t. e Destro al 42′ p.t.)
Parma-Genoa 1-1 (Cofie (G) al 21′ p.t. e Schelotto (P) al 31′ p.t.)
Bologna-Cagliari 1-0 (Lazaros su rigore al 33′ s.t.)
Inter-Atalanta 1-2 (Bonaventura (A) al 35′ p.t. e al 45′ s.t., Icardi (I) al 36′ p.t.)
Sampdoria-Verona 5-0 (Sansone al 4′ p.t., Renan al 23′ p.t., Soriano al 38′ p.t. e al 3′ s.t., Palombo al 13′ s.t.)
Udinese-Sassuolo 1-0 (Di Natale al 26′ p.t.)
Napoli-Fiorentina 0-1 (Joaquin al 42′ s.t.)
Catania-Juventus 0-1 (Tevez al 14′ s.t.)
Lazio-Milan 1-1 (autogol di Konko (L) al 43′ p.t. e Gonzalez (L) al 16′ s.t.)
CLASSIFICA
Juventus 78
Roma 64*
Napoli 58
Fiorentina 51
Parma 47*
Inter 47
Lazio 42
Atalanta 40
Verona 40
Torino 39
Sampdoria 37
Genoa 36
Milan 36
Udinese 34
Cagliari 29
Bologna 26
Livorno 24
Chievo 24
Sassuolo 21
Catania 20
*una partita in meno
MARCATORI
16 gol: Immobile (Torino), Tevez (Juventus) 14 gol Higuain (Napoli), Rossi (Fiorentina) 13 gol Palacio (Inter), Toni (Verona) 12 gol Berardi (Sassuolo), Gilardino (Genoa), 11 gol Balotelli (Milan), Cassano (Parma), Cerci (Torino), Llorente (Juventus), Paulinho (Livorno), Vidal (Juventus), 10 gol Callejon (Napoli), Denis (Atalanta), Di Natale (Udinese)
PROSSIMO TURNO
Roma-Torino (martedì 25 marzo, ore 20.45), Atalanta-Livorno, Cagliari-Verona, Catania-Napoli, Chievo-Bologna, Fiorentina-Milan, Genoa-Lazio, Juventus-Parma, Sassuolo-Sampdoria (mercoledì 26, ore 20.45), Inter-Udinese (giovedì 27, ore 20.45)