L’austerity in casa Berlusconi funziona e riporta Mediaset in utile. Grazie a un maxi taglio dei costi da oltre 600 milioni, il gruppo ha registrato nel 2013 8,9 milioni di profitti rispetto al rosso di 235 milioni dell’anno precedente. Prosegue, però, il calo dei ricavi netti consolidati: 3,4 miliardi contro i 3,7 miliardi del 2012. Confermata quindi la mancata distribuzione del dividendo.
Decisivo, per il ritorno in utile, è stata la riduzione dei costi. I risparmi ottenuti da Mediaset in Italia nelle attività televisive hanno raggiunto 617 milioni rispetto alla base costi del 2011, “un dato che supera largamente e con un anno di anticipo l’obiettivo di 450 milioni previsto dal piano triennale di efficienza”, afferma il Biscione.
Nel 2013 i costi operativi totali, comprensivi degli ammortamenti, calano quindi a 2,4 miliardi rispetto ai 3,1 del 2012 (-22,7%). Così, nonostante la raccolta pubblicitaria sia scesa dell’11,4%, il risultato operativo delle attività italiane passa da un rosso di 284 milioni a un dato positivo di 176 milioni e l’indebitamento finanziario netto scende a quota 1,45 miliardi.
I ricavi da “attività caratteristica” di Mediaset Premium – abbonamenti e carte prepagate – si attestano infine a 552 milioni di (+6,6% rispetto ai 518 milioni del 2012), “un risultato che è decisamente positivo e in controtendenza rispetto all’andamento del mercato della pay tv determinato da un ulteriore calo dei consumi delle famiglie”, commenta Mediaset.