Ci avevano detto che sarebbe stato sempre più faticoso tornare a casa la sera districandosi tra tagliagole e criminali che, in grande abbondanza, sarebbero usciti dalle carceri in questi ultimi mesi. I segnali c’erano tutti: da più parti si era gridato che mafiosi e pedofili, a gruppi, sarebbero stati scarcerati dopo la delinquenziale legge salva carceri che tanta politica, giusta e retta, aveva denunciato.

Ahimè le cose non devono essere andate come molti conformisti dello sfascio avevano previsto. Sarà la crisi economica o il maltempo che flagella la penisola ma i galeotti sono ancora, in massa, in carcere e, apparentemente, non ne vogliono sapere di uscire.

La situazione è talmente incancrenita che il ministero della Giustizia sta ipotizzando una soluzione surreale.

Eh si, perché se va in porto l’ipotesi del ministro Orlando, gli unici italiani con il reddito minimo garantito rischiano di essere proprio i galeotti che, per loro fortuna, vivono in spazi che molti animalisti non reputerebbero idonei nemmeno per un cane o un criceto. Da qui l’idea di risarcirli con un obolo quotidiano.

Orlando, temo, non possa fare null’altro. Ha ereditato una situazione collassata da molto tempo e giocata, in maniera sporca e incivile, dalla totalità dei partiti o movimenti politici che di dinamiche legate alla devianza o alla semplice povertà hanno smesso di disinteressarsi da anni.

Dico questo a chi misura professionalmente i centimetri a destra o quelli a sinistra dei vari governi in carica per declinarne la collocazione politica. Perché la sinistra radicale o riformista, su questo specifico tema, è scomparsa parecchi decenni or sono. Non ha un pensiero e quando lo ha è troppo vigliacca per esternarlo. Della destra populista italiana non vale proprio la pena di parlarne. Idem per coloro che sono oltre la destra e la sinistra.

E quindi non rimane che, al povero Orlando, cacciare la grana per evitare di cacciarla, in termini molto più onerosi per il contribuente, in futuro all’Europa. Prendersi la propria randellata di insulti dai soliti benpensanti, e cercare di lavorare alacremente per riformare la giustizia nel suo profondo, sapendo che una seconda randellata di insulti seguirà la prima.

Piovono insulti se ci si occupa di giustizia. Meglio aprire l’ombrello.

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